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Giù il sipario: Marino non è più sindaco

La cordata di solidarietà dei Marino-boys si sbriciola davanti alle dimissioni dei consiglieri capitolini

Sembrava non dovesse finire più, tra bagni di folla virtuali – come quello delle 50mila firma raccolte con una petizione on-line dai “Marino boys” -, piantonamenti al Nazareno e la decisione, presa ieri dal primo cittadino della Capitale, di ritirare le dimissioni.

Eppure, pensandoci bene, dove si erano messi in testa di andare questi curiosi avatar e il loro sindaco marziano? Dove se non ad impattare contro altre e ben più determinate dimissioni?

Stiamo parlando di quelle rese da almeno 26 consiglieri dell’assemblea capitolina di Roma – di cui 19 del Pd, 1 della lista civica per Marino e gli altri delle opposizioni- che, una volta ratificate, hanno decretato la fine dell’era Marino.  A ventiquattr’ore da quel post telegrafico, apparso sulla sua pagina Facebook alle 16:53 di ieri, con cui l’ormai ex sindaco annunciava il temuto, da molti, e sospirato, da pochi, passo indietro arriva, a chiudere per sempre una telenovela che va avanti dallo scorso 12 ottobre, la stoccata incontrovertibile dell’Aula.

Proprio in questi attimi, nella sala della Protomoteca del Campidoglio, Ignazio Marino sta tenendo una conferenza stampa dai toni molto gravi dopo che, questo pomeriggio, gli è stato negato di intervenire in Assemblea Capitolina.

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