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Gemellaggio Roma-San Francisco in nome del gay pride

Mentre Roma sprofonda nel degrado, Marino vola a San Francisco per l’ennesimo spot

Il sindaco Marino, volato a San Francisco per incontrare il collega Edwin Lee, durante un confronto sui temi riguardanti smaltimento rifiuti, turismo e cultura, ha pensato di dar vita ad un gemellaggio tra i gay pride delle due città. San Francisco da sempre, infatti, è considerata una città chiave per il mondo gay, vista l'uccisione di Harvey Milk nel 1978, esponente del movimento omosessuale e primo politico gay ad essere eletto negli Stati Uniti. 

Ha dichiarato Ignazio Marino: "Questa iniziativa offre l'opportunità di ribadire una volta di più l'importanza del riconoscimento dei diritti e della libertà di amare, un diritto che è proprio di tutte le comunità moderne, credo che abbia un alto valore simbolico, considerando che la città di San Francisco ha ospitato uno dei primi e maggiori esponenti del movimento gay, Harvey Milk".

"Troppe volte, negli ultimi anni – continua – la città di Roma è stata teatro di aggressioni omofobe e di altri gravissimi episodi di discriminazione: fenomeni inaccettabili, che una comunità forte e unita deve saper respingere con decisione, a cominciare dalle sue Istituzioni. Roma deve invece diventare ogni giorno di più la capitale dell'accoglienza e dell'uguaglianza, in cui nessuno possa mai più sentirsi offeso, né marginalizzato e dove la cultura del rispetto rappresenti un valore non negoziabile".

Le associazioni Lgbt esprimono soddisfazione per l'iniziativa del sindaco Marino ed auspiacano che il prossimo Roma Pride venga dedicato proprio ad Harvey Milk. 

Spetta ai romani valutare se tale iniziativa sia nell'interesse della città e dei suoi abitanti o, se invece, sia l'ennesimo sterile spot pro-gay del sindaco. Inutile ricordare che, mentre Marino si fa pubblicità negli Stati Uniti, Roma continui il suo irrefrenabile declino.

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