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Gabrielli: Roma “territorio remunerativo” per le Mafie

I dati del prefetto di Roma snocciolati in Commissione Antimafia: tutte le attività di Cosa Nostra, camorra e ‘Ndrangheta

La strada per la legalità è lunga e tortuosa. Ne è convinto il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che in audizione alla Commissione parlamentare Antimafia – per illustrare il lavoro svolto dalle commissioni d’accesso con riferimento al periodo dal 7 settembre al 2 novembre 2015 – dichiara: il Comune di Roma “deve ancora percorrere un lungo tratto di strada per riportare la gestione sui binari della legalità”.

“Gli ultimi mesi 2015 non hanno fatto registrare modifiche della geografia e nelle attività criminali a Roma, che continuano a fare perno sulle loro disponibilità economiche e finanziarie che gli permettono di inserirsi nel tessuto imprenditoriale romano, quindi vedono in Roma un terreno ideale per il riciclaggio del denaro attraverso traffici illeciti sfruttando le opportunità offerte dall’economia locale i cui punti forti coincidono con i settori tradizionalmente appetiti da questi sodalizi”, aggiunge Gabrielli.

Secondo quanto spiega il prefetto di Roma, “i tentativi di penetrazione riguardano i segmenti degli esercizi pubblici e commerciale, anche di aree pregiate, come quelle del Centro Storico, il mercato immobiliare, i servizi finanziarie e le intermediazioni”. Inoltre, “determinante per il perseguimento di questa strategia con la quale il crimine organizzato punta a farsi impresa, è la rete di stabili relazioni con operatori economici ed esponenti del mondo della finanza disponibili a prestare la propria complicità per agevolare la penetrazione e l’inserimento delle mafie”.

Secondo i dati snocciolati in Commissione antimafia, “la ‘Ndrangheta si conferma essere la consorteria più pervasiva con i suoi diversificati interessi nel campo delle attività alberghiere, degli esercizi pubblici e della ristorazione, nel commercio di preziosi e autoveicoli. Cosa Nostra, invece, concentra i propri appetiti nel settore degli appalti connessi alla realizzazione delle opere pubbliche. Per quanto riguarda la camorra, si conferma il dato per cui diversi clan dopo essersi insediati nel litorale pontino mirano ad allargarsi ed estendere i propri interessi per inserirsi nel tessuto imprenditoriale della Capitale”.

Non solo. Nessuna di queste consorterie, conclude Gabrielli rinuncia “a esercitare un ruolo preminente nel traffico degli stupefacenti nell’area di Roma, sempre vista come un luogo particolarmente remunerativo”.

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