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Foibe, imbrattata nella notte la Casa del Ricordo

I rivoluzionari del martedì sera imbrattano l’edificio con scritte inneggianti ai partigiani jugoslavi

Si è svolto ieri notte ad opera di ignoti il raid contro l'esterno della Casa del Ricordo, inaugurata tre giorni fa, a distanza di 2 anni dalla consegna simbolica delle chiavi. La scritta sui muri dell'edificio, firmata con tanto di falce e martello, recitava "Viva i partigiani jugoslavi". I nipotini di Tito hanno anche sporcato la targa in ricordo delle vittime del genocidio e degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

I rivoluzionari del martedì sera non si sono limitati a questi "nobili" gesti ma hanno pensato di infliggere un "colpo decisivo" a chi ancora ritenesse doveroso il ricordare le vittime dei terribili orrori del Novecento, ovvero sporcare il citofono dell'edificio. L'azione di ieri, se non fosse un insulto ad un popolo intero perpetuato da qualche frustrato, andrebbe derubricata come una "pirlata adolescenziale".

Anche il sindaco Marino ha deciso di non stare in silenzio su quanto accaduto, commentando il vile gesto: "Abbiamo dato immediatamente mandato ad una squadra di Ama linea decoro e della sezione P.I.C.S. della Polizia locale, di rimuovere la scritta apparsa sui muri della Casa del Ricordo dell'esodo degli istriani fiumani e dalmati e ripristinare il decoro originario. La scritta è un atto vile che Roma condanna fermamente. Le foibe rappresentano un capitolo drammatico della nostra storia da ricordare e trasmettere ai nostri ragazzi, ai nostri figli e ai nostri nipoti perchè non accada mai più".

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