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“Festa del Papà senza papà”

Sottrazioni internazionali dei minori: flash mob dei papà separati dai figli

La Festa del Papà, un’occasione per vivere in modo autentico il legame che unice i genitori ai propri figli. Sì, ma non per tutti. Rimangono esclusi dai festeggiamenti tutti quei padri separati dai figli, vittime di un fenomeno sommerso che risponde al nome di  “sottrazione internazionale di minore”. Padri a cui viene negato il diritto di esser genitori.

Alla vigilia della Festa del Papà, si è svolto un flash-mob organizzato dalle maggiori associazioni italiane che operano a difesa di un “diritto irrinunciabile” del genitore ma anche del minore: quello di continuare ad avere rapporti affettivi stabili e duraturi, anche dopo la separazione legale dei coniugi. Tra queste ADIANTUM (Ass. di Aderenti Nazionali per la tutela dei minori), Pronto soccorso famiglie, A.No.P.S. (Associazione Nonne Nonni Penalizzati dalle Separazioni Onlus), Fe.N.Bi (Federazione nazionale Bigenitorialità), A.N.F.I. (Associazione Nazionale Familiaristi Italiani). 

L’iniziativa, che si è svolta in piazza Montecitorio dove i manifestanti hanno esibito uno striscione con la scritta “Festa del papà senza papà”, è stata sostenuta anche dal presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, che insieme ai deputati di Area Popolare, Alli, Pizzolante, Bianchi, Pagano, Piso e Sammarco ha presentato un’interrogazione ai ministri competenti sul problema delle sottrazioni internazionali di minori. 

“In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, sono circa 345 i casi di sottrazione internazionale di minore da parte di un genitore, un fenomeno in crescita nel nostro Paese e in Europa. Si stima infatti – ha denunciato Roberta Angelilli, dirigente romana del Nuovo Centrodestra e già mediatore presso il Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori – che in Europa ci siano 16 milioni di coppie binazionali. In particolare ogni anno si celebrano circa 310mila matrimoni, che nel 50% dei casi si concludono con una separazione o un divorzio: in questi casi a subire le conseguenze sono soprattutto i minori contesi tra i due genitori, ma anche tra due diversi Stati e due sistemi giuridici differenti. Inoltre nel 70% dei casi sono i papà a subire discriminazioni dal punto di vista burocratico e processuale”.

“Le norme vigenti  – ha proseguito Angelilli – sono diventate obsolete e inadeguate ad affrontare in maniera efficace il fenomeno, come risulta anche dai dati della consultazione pubblica consegnati alla Commissione europea. Delle oltre 3000 denunce inviate alla Commissione, una parte consistente proviene da Italia, Spagna e Ungheria. La maggior parte di coloro che hanno partecipato alla consultazione ritiene che le normative vigenti debbano essere riviste: il 52% ritiene che le norme non assicurino l’immediato rientro del minore, e il 48% sottolinea l’inadeguata cooperazione tra le Autorità centrali”.

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