Prima pagina » Cronaca » Eur, ex Torri delle Finanze: pubblicità per coprire il degrado

Eur, ex Torri delle Finanze: pubblicità per coprire il degrado

Consiglio autorizza installazione di teloni pubblicitari per coprire le strutture fatiscenti, ma in Aula c’è scontento

Le ex Torri delle finanze, così come i cantieri per la realizzazione della Nuvola di Fuksas (il Nuovo polo congressuale di Roma), sembrano essere accomunati da uno stesso destino, alquanto solito quando si parla di edifici pubblici che poi finiscono per essere gestiti da privati.
Nell'arco di un decennio non si è riusciti a  trovare un progettista  che potesse protare a termine la loro realizzazione o almeno, per il caso delle Torri, la loro definitiva riqualificazione.

E pensare che l'Eur sarebbe dovuto diventare il secondo polo turistico della Capitale, questo era l'obiettivo sempre orgogliosamente ostentato dai sindaci che si sono succeduti nell'ultimo decennio allo scranno del Campidoglio. Oggi a distanza di otto anni – era infatti il 2006 quando l'ex sindaco Veltroni stabilì la demolizione delle strutture, per realizzare degli appartamenti di lusso sotto la guida dell'Architetto Renzo Piano – sembra esser cambiato ben poco, se non una serie di trasferimenti di proprietà che hanno visto passare le Torri tra le mani di numerose imprese per poi giungere definitivamente dalla Fintecna all'Alfiere Spa, una società pubblico privata con al suo interno una miriade di piccole quote  possedute da altrettante imprese come la famosa Lamaro.

Lo stesso Alfio Marchini presidente del Cda della suddetta Società proprietaria degli edifici, rimasto in carica fino allo scorso 31 dicembre, non è stato in grado di sborgliare la matassa e togliere dall'empasse la questione legata al destino delle due Torri.

Gli svolgimenti più interessanti sulla vicenda si sono però registrati in Consiglio Municipale. Qui, prima la Commissione all'Urbanistica e poi la Giunta hanno approvato una risoluzione che prevede l'obbligo da parte dell'Alfiere Spa di "rimuovere le macerie presenti secondo le normative sulle polveri inquinanti" e poi procedere "al ripristino del decoro attraverso apposite telonature che riproducano l'aspetto delle facciate rimosse anche attraverso accordi pubblicitari". Tale decisione ha riscontrato malcontenti e opposizioni già in seno allo stesso consiglio del IX municipio dove il suo vicepresidente Massimiliano De Juliis ed il capogruppo M5S  Giuseppe Mannarà sono stati concordi nel votare contro e nel ritenere  la decisione presa "un ulteriore modo per permettere alla proprietà di guadagnare con delle inserzioni pubblicitarie senza che venga presa una decisione concreta per risolvere un problema che si protrae ormai da tempo".

Dunque i cittadini dovranno ancora attendere del tempo per poter assistere ad una vera e concreta riqualificazione dell'area, intanto però si potranno accontentare di un "piccolo spazio pubblicità".

Lascia un commento