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Dormi male? Potrebbe essere un problema ORL: ecco cosa sapere

Le soluzioni terapeutiche variano: in presenza di ostruzioni meccaniche, come polipi nasali o deviazioni settali, può essere indicata la chirurgia

Giovane donna che dorme, di spalle

Dormire in modo regolare, profondo e continuo è una condizione essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, del metabolismo, della memoria e dell’equilibrio psicoemotivo. Tuttavia, una porzione sempre più ampia della popolazione lamenta insonnia, risvegli notturni frequenti, russamento, stanchezza cronica e scarsa concentrazione durante la giornata. Questi segnali, spesso sottovalutati o attribuiti a stress o cattive abitudini, possono invece nascondere alterazioni organiche a carico del distretto otorinolaringoiatrico.

Il ruolo dell’apparato ORL nei disturbi del sonno

Le vie aeree superiori, che comprendono naso, bocca, gola e faringe, sono direttamente coinvolte nella regolazione del respiro notturno. L’ostruzione o la disfunzione di una di queste strutture può compromettere la qualità del sonno, dando origine a condizioni come le apnee ostruttive del sonno (OSA), il russamento cronico e le difficoltà respiratorie notturne. Tali problematiche, classificate come disturbi respiratori correlati al sonno, sono di competenza dell’otorinolaringoiatria e necessitano di un inquadramento specialistico accurato.

L’ipertrofia dei turbinati, la deviazione del setto nasale, l’ipertrofia adenoidea o tonsillare, ma anche anomalie linguali e disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, possono contribuire all’insorgenza di sonno frammentato, alterazioni della deglutizione e modifiche del tono della voce. Nei bambini, in particolare, il sonno disturbato può riflettersi su difficoltà di apprendimento e alterazioni dello sviluppo psicomotorio, mentre negli adulti può aumentare il rischio cardiovascolare e compromettere la qualità della vita.

I sintomi da non ignorare

Non sempre chi soffre di disturbi del sonno ne è consapevole. In molti casi sono i partner a segnalare episodi di russamento, pause respiratorie o movimenti inconsulti durante il sonno. Altri sintomi indiretti includono secchezza orale al risveglio, mal di testa mattutino, irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo della libido e sonnolenza diurna. Questi segnali devono essere valutati in un’ottica integrata, considerando anche la postura notturna, la presenza di bruxismo, l’eventuale uso di farmaci e lo stile di vita.

È importante sottolineare che l’origine del disturbo può essere multifattoriale: da un lato il coinvolgimento ORL, dall’altro abitudini scorrette come uso eccessivo di dispositivi elettronici prima di dormire, alimentazione disordinata o assunzione di sostanze eccitanti in fascia serale. La valutazione specialistica deve quindi prevedere un’analisi completa, supportata da strumenti diagnostici come l’endoscopia, la polisonnografia e il monitoraggio notturno della saturazione.

Quando rivolgersi a uno specialista

In presenza di uno o più sintomi persistenti è opportuno rivolgersi a uno specialista in otorinolaringoiatria, che potrà valutare l’anatomia delle vie aeree superiori, la funzionalità respiratoria notturna e l’eventuale presenza di alterazioni compatibili con un disturbo ostruttivo del sonno. Nei casi più complessi è fondamentale l’approccio multidisciplinare, che coinvolga anche odontoiatri esperti in disturbi dell’occlusione, neurologi e pneumologi.

Chi cerca un otorino a Roma può contare su strutture specializzate in disturbi respiratori del sonno, in grado di offrire percorsi diagnostici personalizzati e trattamenti mirati, dal semplice supporto ventilatorio (CPAP) fino alla chirurgia funzionale del naso o alla rimozione delle tonsille/ipertrofie ostruttive. In alcuni casi si ricorre all’utilizzo di bite notturni per riequilibrare la postura mandibolare e ridurre le vibrazioni responsabili del russamento.

I trattamenti disponibili e il valore della prevenzione

Le soluzioni terapeutiche variano in base all’origine del disturbo: in presenza di ostruzioni meccaniche, come polipi nasali o deviazioni settali, può essere indicata la chirurgia. Se invece il problema è di tipo funzionale, come nel caso di disfagie o disfonie correlate al sonno, si interviene con rieducazione respiratoria, logopedia o terapia posizionale. Nei casi di apnee ostruttive del sonno moderate o gravi, la ventilazione meccanica a pressione positiva continua rappresenta uno standard terapeutico consolidato.