Prima pagina » Rubriche » Dell’invisibile talento di Madame Bellucci

Dell’invisibile talento di Madame Bellucci

‘Madame Cassel’ la chiamavano Emmanuelle Seigner e altre attrici francesi nella patria adottiva

'Madame Cassel' la chiamavano Emmanuelle Seigner e altre attrici francesi nella patria adottiva, ma lei altri non era che la nostra compatriota Monica Bellucci, ex moglie dell'attore Vincent Cassel, quello de 'il lusso è un diritto', certo, ma anche de 'L'Odio' di Mathieu Kassovitz e de 'Il cigno nero'.

Una forma di snobismo o pura e semplice invidia femminile? Da quando è tornata ad essere soltanto 'la Bellucci', single patinata apparsa di recente in copertina su un popolare settimanale, non serve più domandarselo.

Si sa, i francesi sono elitari, eppure hanno accolto le nostre migliori attrici italiane. L'elenco è lungo. Oltrepassò i confini una prorompente avanguardista della bellezza fai da te, antesignana del silicone, la pontina 'bugiarda' diafana 'berlusconiana' signora Cervellera, meglio conosciuta come Francesca Dellera. Alcune si trasferirono successivamente e ne vennero decantati i talenti: Anna Galiena, Asia (Aria Maria Vittoria Rossa) Argento, Monica Bellucci, sino all'ultima, ex letterina di Passaparola, attualmente attrice di teatro, nonché ex bond-girl, Caterina Murino. La Argento, redenta, pentita ex cattiva ragazza, non vive a Parigi, ma ci ha lavorato parecchio. È proprio vero: 'nemo profeta in patria'.

Se la Bellucci, anni fa, dichiarò che in Italia non esistono ruoli femminili di un certo spessore e citò sul palcoscenico dell'Ariston davanti ad uno sdilinquito Gianni Morandi, personaggi come 'la reine margot', un motivo ci deve pur essere. Intanto, le ricordiamo che fu proprio la splendida e talentuosa attrice italiana Virna Lisi a fare da coprotagonista alla eterea Isabelle Adjani nel film ispirato alla regina Margot e sempre la Lisi lasciò a mangiarsi le unghie l'icona francese, riuscendole a strappare l'ambito premio come attrice protagonista al Festival di Cannes.

La Bellucci, tempo fa, ha detto di non aver paura delle rughe, di non voler ricorrere al bisturi e, anzi, di combattere la moda del botox e della bellezza a tutti i costi. Come una novella Giovanna D'Arco, non contraria a toupet e parrucche, che i ben informati, i più cattivi, dicono abitualmente indossi, madre di due figlie e acclamata rappresentante della bellezza italiana nel mondo, consacrata ultima diva del cinema italiano, porta sulle sue spalle tutto il fardello della bellezza imperitura.

Robert De Niro, alcuni anni fa, intervistato e sobrio durante la promozione di 'Manuale d'amore 3' di Giovanni Veronesi, la definì l'erede di veri e propri miti come Sofia Loren ,Gina Lollobrigida e Claudia Cardinale. Ma cos'hanno in comune queste attrici?

Se pensiamo a Sofia Loren, vincitrice di un Oscar per 'La Ciociara'( sì, va bene, doveva essere di Anna Magnani quel ruolo, la vita è ingiusta) di Vittorio de Sica, meravigliosa Filumena in 'Matrimonio all'Italiana' di Vittorio De Sica; Gina Lollobrigida deliziosa nei due 'Pane, amore e' di Luigi Comencini, splendida protagonista assieme a Yul Brynner in'Salomone e la Regina di Saba'di King Vidor, fidanzata di Rock Hudson in 'Torna a Settembre' e poi ancora 'La donna più bella del mondo' di Robert Z. Leonard assieme a Vittorio Gassman in cui non solo recita ma canta pure tutte le 'arie' all'interno del film, "La bellezza di Ippolita" con il bravissimo Enrico Maria Salerno, non possiamo esimerci dalle affinità con la signora Bellucci.

Inoltre, come non paragonarla a Claudia Cardinale, acerba e bellissima in "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti, raffinata ne 'La Pantera Rosa' di Blake Edwards assieme a David Niven e Peter Sellers e resa immortale da Sergio Leone in "C'era una volta il West"? seppur doppiata almeno nelle edizioni italiane dei suddetti film, ma insomma quello sguardo pieno di significati, direbbero i dotti, non si dimentica.

Al contrario, ciò che risulta difficile ricordare è un film memorabile in cui segnalare Madame Bellucci.

Beninteso, la filmografia dell'attrice è varia e numerosa: 'I Mitici-Colpo gobbo a Milano', il film tv 'Vita con i figli' in cui debuttò, manco a dirlo doppiata, 'Matrix' dei fratelli Wachowski, in cui si intravede per circa 6 minuti, ma va menzionato almeno il suo completino rosso in latex che indossa con grande arte. È la concubina di Dracula nel 'Dracula di Bram Stoker' di Francis Ford Coppola, cameo di qualche minuto, in cui non proferisce battuta, ma compare assieme ad altre due colleghe, bellissima, silente e demoniaca in un amplesso con il conte Vlad. Nella 'Riffa' di Francesco Laudadio, il suo esordio cinematografico, pure questo 'doppiato', è indimenticabile l'amplesso (ancora una volta) con un promettente Giulio Scarpati.

È coprotagonista nella commedia che rimarrà negli annali della storia del cinema: 'Come mi vuoi' con Enrico Lo Verso e l'ex marito Cassel, e poi ancora 'Ricordati di me' di Gabriele Muccino in cui è l'amante di Fabrizio Bentivoglio. In 'Malena' è una prostituta nella Sicilia di Giuseppe Tornatore; nel film 'Manuale d'Amore 3' di Giovanni Veronesi, recita accanto a Robert De Niro ed è la figlia di Michele Placido, storia verosimile sia anagraficamente che per le qualità interpretative dei tre protagonisti.

Intendiamoci, la signora Bellucci recita in inglese, francese e italiano, senza contare l’inflessione umbra (memorabile il succitato Colpo Gobbo a Milano). Le doti, Madame Bellucci, le avrebbe tutte: alta, mora, bella, formosa, mediterranea, un calendario indimenticabile per Max nell'anno 1999 firmato Fabrizio Ferri.

Eppure l'interpretazione memorabile resta quella di 'Manuale d'amore 2' (dove sembra abbia rubato la parrucca all'onorevole del Pdl Anna Maria Bernini) di Giovanni Veronesi, che dio lo benedica per tali pietre miliari, in cui discinta quanto basta per pungolare lo spettatore maschio medio italiano, con un seno sospettosamente strabordante (chissà perché noi ingrassiamo in zone meno pregevoli, loro, le attrici, ingrassano nei punti chiave: tette e deretano), si siede a cavalcioni sul povero e indifeso giovine interpretato da Riccardo Scamarcio. Altro che Anna Magnani in 'Pelle di Serpente' con Marlon Brando!

Tuttavia, siamo sicuri che per le qualità di attrice drammatica, Monica, avrà un jolly segreto, un film a sorpresa, un copione in attesa, in cui la struccheranno, le metteranno addosso due stracci e sacrificherà la sua bellezza in nome della sacra arte recitativa come Charlize Theron in Monster, che le valse un Oscar (anche lei una autentica Magnani bionda). Ah, che sbadati, il film della sua vita è arrivato e lo dirige Emir Kusturica. Ne sentiremo parlare, di sicuro.

Nessuna è come Monica nella capacità di pronunciare un monosillabo sincopato/asmatico/(sensuale?) dopo l'altro. Nelle epifanie che ogni tanto ci concede, Monica ci lascia sempre storditi come nella copertina del succitato settimanale, dove è così brava a recitare da sembrare la controfigura della Ferilli di quindici anni fa. Strano come agisca il tempo su Monica e sulle sue fotografie.

Eppure, l'Oscar lo meriterebbe: sguardo languido come una triglia ed espressività pari all'intensità del mio ginocchio che non ha subito interventi di chirurgia plastica, diversamente da quello di Demi Moore, va precisato. Ditemi se è poco. Forse tra qualche anno ci aiuterà Quentin Tarantino a riconoscerle il giusto valore nella storia del cinema. Amen.

di Mariagloria Fontana
(già pubblicato su Huffington Post Italia)

Lascia un commento