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Decreto Ucraina, il Governo fronteggia l’opposizione interna (e non solo)

Sull’aumento delle spese militari il M5S minaccia “fibrillazioni”, ma è più preoccupante l’allarme delle forze armate. E gli Italiani bocciano ancora l’operato dell’esecutivo

Mario Draghi con la mano sul viso

Mario Draghi

A dispetto di tutti gli appelli all’unità, fioccano le tensioni attorno al cosiddetto Decreto Ucraina. Il provvedimento dell’esecutivo del Premier Mario Draghi che, tra l’altro, dovrebbe portare all’ingente aumento delle spese militari. Ma che incontra l’ostilità di parte della maggioranza, delle forze armate e, secondo una recente rilevazione statistica, non piace nemmeno agli Italiani.

Mario Draghi con la mano sul viso, Decreto Ucraina
Mario Draghi

Governo accerchiato sul Decreto Ucraina

La guerra tra Mosca e Kiev rischia di costare al Governo molto più caro di quanto prevede il relativo Decreto Ucraina. Come infatti spiega TGCom24, la maggioranza è spaccata sull’incremento del budget per la Difesa al 2% del Pil, tanto che Palazzo Chigi paventa il ricorso alla fiducia.

Bombardamenti in Ucraina
Bombardamenti in Ucraina

Ad accendere la miccia (è il caso di dirlo) è stato il M5S, per bocca del neo-riconfermato presidente Giuseppe Conte. Il quale, intervistato a Mezz’ora in più, ha ribadito la contrarietà «a un riarmo indiscriminato» che costituirebbe una forzatura di cui l’esecutivo «si assumerebbe la responsabilità».

L’ex bi-Premier, pur evocando fibrillazioni, ha confermato che il MoVimento «non pensa assolutamente in questo momento a una crisi di Governo». Che in effetti resta improbabile prima del prossimo 24 settembre, quando matureranno i requisiti per l’erogazione delle onorevoli pensioni.

Pensione
Pensioni

Eppure, come riferisce La Stampa, Giuseppi ha aggiunto che i grillini sono pronti a votare no al Def se non saranno accolte le istanze pentastellate. Anche se il fu Avvocato del popolo aveva accresciuto l’esborso per gli armamenti, come gli ha impietosamente ricordato il leader italovivo Matteo Renzi.

Non c’è Draghi senza spine

SuperMario, comunque, non ha a che fare solo con l’opposizione interna. E, in effetti, per l’ex numero uno della Bce dovrebbe essere assai più preoccupante l’allarme lanciato, come riporta Libero, dai vertici dell’esercito. I quali hanno sottolineato come l’arsenale nazionale sia ormai ridotto ai minimi termini, con particolare riferimento a carri armati e cacciatorpediniere. Se dunque si inviassero i nostri mezzi nell’Est Europa, nel malauguratissimo caso di un conflitto in casa le nostre riserve rischierebbero di essere completamente inadeguate.

Soldati italiani, Decreto Ucraina
Soldati italiani

Dulcis in fundo, Enrico Mentana ha presentato al Tg La7 l’esito di un sondaggio che riguardava proprio l’ampliamento delle spese militari. Che è risultato inviso al 54% degli intervistati.

E non è nemmeno la prima volta che i cittadini del Belpaese bocciano senza appello l’operato chigiano. Forse, in analogia con le rose, non c’è neppure Draghi senza spine.