Prima pagina » Economia » “Dacci 900€ e vai in pensione a 60 anni”, INPS mette la tassa agevolazione | Chi paga può staccare dal lavoro anche subito

“Dacci 900€ e vai in pensione a 60 anni”, INPS mette la tassa agevolazione | Chi paga può staccare dal lavoro anche subito

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Arrivano le buone notizie - pexel - romait.it

Con soli 900 euro te ne vai immediatamente in pensione. L’Inps fa passi da gigante, adesso è ressa per ottenere la pensione

Una rivoluzione senza precedenti scuote il sistema previdenziale italiano. Da oggi si può avere accesso alla pensione immediata, senza dover attendere i lunghi anni di lavoro e di contribuzione che hanno sempre scandito la vita di milioni di lavoratori.

Una novità che, se confermata, segnerebbe un vero e proprio spartiacque nella storia sociale del nostro paese, cambiando radicalmente il rapporto tra studio, carriera e vecchiaia.

L’idea che basti così poco per garantirsi il diritto al riposo sembra quasi fantascienza, ma sta già alimentando entusiasmo e incredulità, con il pagamento di una cifra così irrisoria come quella di 900 euro.

Immaginare un’Italia in cui un lavoratore possa uscire immediatamente dal mondo del lavoro genera riflessioni profonde. Che fine farebbe l’equilibrio del sistema pensionistico, già messo a dura prova dall’invecchiamento della popolazione e dal calo demografico? Che ruolo avrebbero gli anni di contributi, che fino a oggi hanno rappresentato il cuore stesso del sistema?

Quanto conta l’età pensionabile

Eppure, dietro all’annuncio roboante, c’è una realtà molto più complessa. L’età pensionabile è infatti uno dei temi più discussi e controversi della politica italiana degli ultimi decenni. Modificata più volte, con aggiustamenti, eccezioni e sperimentazioni, la normativa sulle pensioni ha creato spesso malcontento e disorientamento.

Dai correttivi introdotti con la riforma Fornero alle proposte di anticipo con quota 100 e quota 103, la storia recente racconta un percorso fatto di continui compromessi e tensioni tra sostenibilità dei conti pubblici e aspettative dei cittadini.

Non tutti possono andare in pensione prima, anche se spesso se ne discute. Tra le opzioni previste rientra il cosiddetto riscatto della laurea, un meccanismo che permette di trasformare gli anni di studio in anni contributivi utili a ridurre l’età effettiva di uscita dal lavoro. Tuttavia, il costo di questa operazione è stato finora molto alto e ha scoraggiato la maggior parte dei potenziali interessati. Per riscattare i propri anni universitari occorreva infatti affrontare una spesa di migliaia di euro, una cifra proibitiva per chi non dispone di risorse economiche significative.

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Basta questa per la pensione – pexel – romait.it

La novità in arrivo

Ora, però, qualcosa sembra muoversi. Secondo quanto riportato da tg24.sky.it, il governo starebbe valutando la possibilità di ridurre in maniera significativa il costo del riscatto di laurea. La proposta prevede che la cifra necessaria scenda dagli attuali 6000 euro a soli 900 euro per ogni anno di corso riscattato. Un taglio drastico che renderebbe l’opzione finalmente alla portata di molti, aprendo nuove prospettive per chi sogna di anticipare l’uscita dal lavoro.

La misura, se approvata, potrebbe avere un impatto rilevante sia sul sistema previdenziale sia sul mondo universitario. Da un lato permetterebbe a milioni di lavoratori di riconsiderare la propria carriera pensionistica, dall’altro rappresenterebbe un incentivo indiretto a intraprendere studi accademici, sapendo che quegli anni non andrebbero persi ma potrebbero tradursi in un vantaggio concreto per il futuro. La notizia ha già acceso il dibattito, con esperti e cittadini divisi tra entusiasmo e cautela. Resta da capire se la riduzione del costo sarà davvero confermata e in quali modalità verrà applicata, ma un punto è chiaro: dopo anni di discussioni e promesse, la questione del riscatto di laurea è tornata al centro della scena.