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Covid, studio sui decessi in cerca di correlazione con il vaccino

Sempre difficile dimostrare correlazioni fra il vaccino anti-Covid e la morte, poiché i pazienti deceduti avrebbero precedenti patologie

Medici in terapia intensiva

Medici in terapia intensiva

Sono sempre più difficili da dimostrare le correlazioni fra l’inoculazione del siero anticovid e la morte, poiché i pazienti deceduti presenterebbero precedenti patologie. Peccato che lo stesso discorso non sia stato applicato ai morti della pandemia 2020 dove anche l’infarto è stato subito attribuito al coronavirus. Due pesi e due misure per una matassa difficile da dipanare. La risposta arriva soltanto dai dati ufficiali.

Decessi durante il Covid: l’aumento della mortalità nel 2020

Nell’anno del lockdown i morti sono aumentati di 130.000 unità rispetto all’anno precedente. Negli ultimi tre mesi del 2021 rispetto all’anno prima, i decessi per malore improvviso sarebbero aumentati, (secondo i titoli dei giornali), anche se l’Istat smentisce. Per non parlare dei dati USA dove secondo Google, da 18.000 casi si sarebbe passati a numeri almeno dieci volte superiori. L’azienda sanitaria altoatesina si scaglia contro il patologo tedesco Burkhardt, intervenuto in una conferenza che si è tenuta a Bolzano il 10 novembre, dal titolo “Vax, quo vadis?”, portando avanti la tesi che per la Asl il collegamento fra l’inoculazione e la morte non sia sostenibile.

Guido Mazzoleni, primario del Servizio di Anatomia Patologica e Istologica dell’azienda sanitaria dell’ Alto Adige, in presenza del relatore stesso e con altri colleghi specialisti in videocall, ha analizzato i casi sospetti avvenuti in Austria e in Germania dopo la vaccinazione Sars COv 2. I decessi sempre legati a problemi cardiovascolari, non sarebbero collegabili al siero in questione in quanto i pazienti avrebbero presentato altre patologie al momento dell’iniezione. Viene spontaneo chiedersi allora perché mai non siano stati esonerati. E’ un cane che si morde la coda.

Tutti si devono ‘’sierizzare’’, ma se poi accade l’irreparabile, non c’è causalità. Ci vorrebbe più onestà intellettuale. Troppi conflitti d’interesse? Di sicuro molta confusione. La verità? Una terra sempre più remota. All’evento di Bolzano che ha scatenato la diatriba sono intervenuti insigni relatori fra cui l’ematologo Prof. Bellavite, esperto di biotecnologie ed epidemiologie, impegnato da anni in ricerche sul fronte dei vaccini ed oltre cento medici. Tutti distanti dal pensiero unico, ma non per questo incompetenti come si vorrebbe far pensare.

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