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Costa Concordia, quello di Civitavecchia è il porto migliore

Ma Gabrielli rilancia: “La Turchia ha presentato un’offerta più vantaggiosa”

“Riteniamo che la Regione debba fare il possibile per far sì che l’operazione di smantellamento della Concordia venga effettuata nel porto di Civitavecchia. Si tratterebbe di un’occasione imperdibile per il nostro territorio: un’opportunità che potrebbe contribuire al rilancio di un intero sistema. Inoltre l’aspetto importante, da tenere bene in considerazione, è che a Civitavecchia ci sono quelle aziende, quelle professionalità e competenze necessarie per un lavoro di tale complessità, che ci invidiano in tutta Italia. Un’attività che vedrebbe impegnate dalle 300 alle 500 unità per circa due anni: questo rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per l’imprenditoria locale. In più, anche il fondale è adeguato per operazioni di questo tipo, con un notevole risparmio di soldi visto che non servirebbero modifiche di particolare rilievo”. Così si pronunciava il consigliere regionale in quota Forza Italia, Luca Gramazio, all’inizio del mese.

Gramazio, poi, spiegava che “in Consiglio regionale abbiamo già votato una mozione in tal senso, e auspichiamo che il presidente Zingaretti porti avanti una azione decisa in tutte le sedi, per non far scappare un’occasione irripetibile e unica che può realmente fornire un contributo significativo per l’imprenditoria locale”.

I porti italiani su cui la scelta potrebbe ricadere, per lo smantellamento della Costa Concordia, attualmente ancorata all’Isola del Giglio, sono quelli di Piombino e Civitavecchia. Ma il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, in merito alla rimozione del relitto ha dichiarato che “pur auspicando che la soluzione ricada su uno di questi (porti italiani, ndr), al momento l’offerta più conveniente e praticabile è quella arrivata dalla Turchia” – dove l’Italia manda le sue navi militari da 25 anni –  mentre quella di Civitavecchia “è la più cara”.

Mentre – come specifica ancora Gabrielli – “la distanza tra il Giglio e Piombino si copre in un giorno, quella tra il Giglio e Genova in cinque” – anche Genova è un altro porto italiano deputato alle operazioni – il porto di Piombino, però “non ha il bacino”. Civitavecchia, al contrario “ha strutture portuali migliori, ma ha presentato un’offerta fuori mercato”, pari a 200milioni di euro. Quella della Turchia, invece, ammonta a 40milioni di euro, più convenienti per la Costa, società privata che deve pagare la cifra. Piombino e Genova si aggirano attorno agli 80milioni.

Sul punto, allora, è tornato a pronunciarsi proprio Luca Gramazio: “Le parole del capo della protezione civile Gabrielli meritano un’ampia riflessione. Infatti, sarebbe un peccato e una beffa per l’intera Nazione perdere una possibilità unica, che permetterebbe un vero rilancio per la nostra economia. Civitavecchia ha le caratteristiche per un’operazione così delicata, senza necessità di ulteriori modifiche. Credo sia importante – continua – che il presidente della Regione Zingaretti faccia il possibile e apra con urgenza un tavolo con tutte le parti interessate, alla presenza anche dei consorzi. L’obiettivo è quello di valutare tutti gli aspetti in campo, per far si di non perdere questa grande opportunità”.

Lo stesso presidente Zingaretti si mostra favorevole alla scelta di Civitavecchia. “Se il porto di Piombino non è in grado di ospitare la Concordia, il porto più vicino e indicato anche dall’assunzione delle direttive europee è quello di Civitavecchia”. Zingaretti, in una nota, ha poi specificato che “i motivi economici che sembrano essere da ostacolo a questa scelta sono superabili e comunque in casi così delicati occorre guardare bene anche ai costi e ai rischi ambientali che devono spingere a metodi di smaltimento che garantiscano la salvaguardia dell’ambiente. Per non parlare dei rischi connessi a far girare nel Mediterraneo quella che rischia di diventare una bomba ecologica: carica di carburante, oli e altri materiali potenzialmente o sicuramente inquinanti”.

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