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Coronavirus, Marco Antonellis: “Il Governo ha sottovalutato il pericolo”

“Italia da bollettino di guerra. Il Governo ha adottato misure insufficienti all’inizio di gennaio”

I contagi da Coronavirus in Italia sono ormai a quota 1600, 34 i morti e 45 le persone guarite anche da condizioni preoccupanti. Un primo caso positivo registrato questa mattina, 2 marzo, anche in Sardegna. Molti dei soggetti infetti presentano sintomi lievi o sono asintomatici, 106 persone sono invece ricoverate in terapia intensiva. La situazione è davvero preoccupante, perché le forze e le risorse per prendersi cura di tutti coloro che sono o saranno in terapia intensiva, potrebbero collassare e il sistema sanitario nazionale rischia di non reggere. Le borse ormai in calo da settimane annunciano il pericolo di una recessione mondiale. Ne abbiamo parlato con il direttore di “Affaritaliani Palazzi & Potere”, Marco Antonellis.

“In questo momento la situazione è quella di un bollettino di guerra. Non saremmo a questo punto se il Governo all’inizio di gennaio non si fosse limitato a emanare il blocco dei voli. Se questo provvedimento, certamente giusto, ma gravemente insufficiente, fosse stato accompagnato e integrato con l’obbligo di segnalazione e presentazione alle Asl per tutti coloro che provenivano da zone-focolaio, non saremmo nella situazione drammatica con cui dobbiamo fare i conti oggi. Mettere in gioco le Asl è una misura che andava presa subito. Sarebbe stato utile se dal primo gennaio fosse stato indetto l’obbligo di presentarsi nelle Asl di competenza se si proveniva da zone a rischio; le Asl poi, avrebbero seguito i loro protocolli decidendo come trattare ogni caso cofermato, o caso sospetto. Sono state prese misure carenti per questo poi si è dovuta compensare la sottovalutazione con prudenze draconiane. Un altro errore che è stato commesso è quello di limitarsi ad usare i termo scanner negli aeroporti: questi dispositivi possono segnalare solo i casi già conclamati e accompagnati da rialzo di temperatura, tutti gli altri, passano inosservati. Non si è chiesto ai cittadini se tramite voli indiretti provenissero da zone a rischio, per inviarli così alle Asl, dove eseguire i test o per monitorarli durante i 15-20 giorni successivi al rientro in Italia. Il Governo Conte nel mese di gennaio e febbraio ha quindi fatto poco o nulla. C’è stato un errore politico e nella comunicazione verso i cittadini.

Qualcuno ha pensato di paragonare questo virus ad un’influenza! Ma per un’influenza abbiamo mai chiuso i voli? sospeso le scuole per settimane? Interrotto il campionato di serie A? Come sempre sono state chiuse le stalle una volta scappati i buoi, il problema, per usare una metafora, è che questi buoi sono invisibili e mortali. Per quanto riguarda i comportamenti dei cittadini è importante mantenere le distanze di sicurezza di almeno un metro, un metro e mezzo. Non serve restare attaccati alla cassa del supermercato o in fila alla posta. Si può mantenere la fila senza stare troppo vicini l’uno all’altro. In questo momento di insicurezza e pericolo in cui anche la scienza e gli esperti sono talvolta in disaccordo, occorre tenere comportamenti di responsabilità e buon senso”.

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