Coronavirus, a Roma la prima zona rossa è il Selam Palace: immobile occupato
Nell’immobile occupato è stata individuata una coppia di coniugi sudanesi positiva al Covid-19. La prefettura schiera l’esercito a presidio: al via i tamponi e il contenimento delle persone
E’ stata individuata a Roma la prima “zona rossa” di contagi da coronavirus: si tratta di un palazzo occupato da ormai 15 anni alla Romanina e abitato da circa 400 persone, proveniente per la maggior parte dall’Africa.
Dopo che due persone sono risultate positive al Covid-19, sono subito scattate le operazioni sanitarie.
La prefettura schiera l’esercito
La Prefettura ha tenuto una videoconferenza con gli esponenti della Regione Lazio e ha deciso di schierare l’esercito come presidio del Selam Palace.
L’esercito andrà quindi a sostituire i controlli non fissi della Polizia di Stato e della Polizia Locale circondando l’intero edificio. Lo scopo è controllare gli spostamenti di tutte le persone che occupano lo stabile e avviare tutte le procedure sanitarie.
Il focolaio di coronavirus
La Asl Roma 2, competente in quella zona di Roma, ha diagnosticato il Covid-19 a due persone, una coppia di coniugi sudanesi: la donna ha manifestato sintomi lievi, mentre il marito ha avuto problemi respiratori ed è stato ricoverato al Politecnico di Tor Vergata.
Dopo la conferma della diagnosi, sul posto è presente anche l’Asl per garantire assistenza sanitaria a tutti gli abitanti dell’immobile, effettuare tamponi e individuare l’esatto numero di persone positive al coronavirus.
Al momento, ci sarebbe un terzo caso sospetto, un ragazzo somalo con pregressi problemi cardiaci.
Una storia di occupazione
L’immobile, situato in via Cavaglieri 8 (zona Romanina) è di proprietà Enasarco e risulta occupato dal 2006. Prima ospitava la facoltà di Lettere dell’Università di Tor Vergata, poi è stato abbandonato e successivamente occupato abusivamente.
Il palazzo rientra nella lista dei 90 immobili da sgomberare, stilata dall’ex commissario prefettizio di Roma, Francesco Paolo Tronca.
Al di là dell’emergenza sanitaria, lo sgomberò non avverrà comunque in tempi brevi perché la struttura non rientra invece nella lista dei 25 immobili che hanno la priorità di sgombero, stilata dal Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Critiche le opposizioni: Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Roma, ha chiesto “la verifica di tutti gli stabili occupati, sia per tutelare i cittadini da eventuali contagi, che per il ripristino della sicurezza nella Capitale”.