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Cittadini in protesta contro lo spostamento di un nasone storico

Fronte comune del ‘no’ allo spostamento del nasone di Piazza S. Maria della Consolazione

Da una parte, il consigliere regionale Fabrizio Santori parla di “far spazio a nuovi tavolini in via dei Fienili”; dall’altra, il consigliere in Municipio I Mauro Cioffari (SEL), parla di “lavori per le condutture dell’acqua”. Fatto sta che, per uno o per l’altro motivo, si vuole spostare il ‘nasone’ situato presso le scale che affacciano in Piazza S. Maria della Consolazione, per posizionarlo in un altro luogo.

“Il Sindaco Marino non ne azzecca una – commenta Fabrizio Santori – Roma Capitale ha tentato di spostare una fontana storica e questo ha causato la rivolta di residenti della zona. Una bella figuraccia di cui è responsabile anche la presidente del Municipio I Alfonsi, sempre a parole così attenta alle esigenze dei cittadini e delle realtà del Centro Storico”.

“Dopo settimane di battaglie sono riuscito con i cittadini del comitato Rione Trastevere a riattivare l’illuminazione della fontana monumentale di Santa Maria in Trastevere che era spenta da oltre 30 anni – continua – Tante altre fontane e nasoni restano oggi nel degrado e nell’incuria. Il fatto che numerosi romani combattano ogni giorno per il decoro che anche solo un nasone può apportare alla zona è un atto di amore per il territorio e per la propria città. Evidentemente non sono dello stesso avviso né Marino né la Alfonsi” – conclude.

Sul fronte del no allo spostamento del ‘nasone’ anche Mauro Cioffari, che ha “segnalato alle autorità competenti, grazie alle indicazioni ricevute dai residenti” la questione della fontana storica del Rione Ripa.

“Sono stati fermati dai residenti che ricordano lo storico nasone come protagonista di numerosi film che ritraggono gli angoli più suggestivi di Roma” – continua Cioffari secondo cui – “la segnalazione dei residenti, volta a tutelare il patrimonio storico e simbolico della Città Eterna, ha riguardato
anche l’eccessiva occupazione di suolo pubblico da parte dei tavolini degli esercizi commerciali limitrofi. Ho chiesto al Gruppo Trevi della Polizia Locale Roma Capitale e all'Ufficio Commercio del I Municipio di effettuare, pertanto, le opportune verifiche”.

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