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CGIL a San Giovanni, parla la Camusso: “Presto ancora scioperi”

Sul palco anche le storie di tanti lavoratori in difficoltà

Dopo i coristi del Teatro dell’Opera di Roma, sul palco di San Giovanni a conclusione del corteo contro il Jobs Act del governo Renzi è arrivata Susanna Camusso, leader della CGIL. Dopo aver annunciato di voler andare avanti con le mobilitazioni – “Andremo avanti anche con lo sciopero generale” – la Camusso si è rivolta direttamente a Matteo Renzi per condannare i suoi toni poco “rispettosi della piazza”.

“Non si può pensare che l’art. 18 sia un totem ideologico” – ha poi dichiarato, schierandosi dalla parte dello Statuto dei Lavoratori che – “difende la libertà dei lavoratori. Sono tutele concrete non ideologie”. E poi incalza, ancora una volta rivolgendosi al Governo: “Le tutele vanno estese”. E infine una battuta: “Renzi non è stato contento dell’incontro e ha richiuso la sala verde. Lunedì ci dà appuntamento al Ministero del Lavoro. Vogliamo dirgli: stai sereno, non abbiamo rimpianti”.

Secondo la Camusso, inoltre, “la contrattazione non è un fine ma un mezzo e ha senso se si condividono gli obiettivi del Paese. Noi vogliamo confronto e soluzioni”.

E poi la promessa: “Ci rivedremo nelle piazze e negli scioperi che faremo presto. Noi che non abbiamo paura della memoria, diciamo ‘al lavoro e alla lotta’ ”. Perché, secondo la Camusso, “nessuno, neanche questo governo, potrà cancellare la voce del lavoro”. 

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