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Caro energia: aumenti ingiustificati, in tutta Italia inchieste per truffa

Ecco perché in tutto il paese si moltiplicano le indagini per truffa e speculazioni indebite

Distributore di benzina

Caro energia, crisi o truffa? Che l’impatto economico di questa guerra tra Russia e Ucraina non sarebbe stata insignificante lo sapevamo già.

Il problema è molto serio e connotato dall’incalzante fenomeno della “stagflazione” che è indicativo della pericolosa concomitanza della recessione e dell’inflazione nello stesso ciclo economico, tale da stravolgere i numeri della previsione di crescita che era stata ipotizzata lo scorso anno.

caro energia: truffa all’ombra della guerra?

Tuttavia, la velocità dell’impennata dei prezzi delle materie prime nei paesi occidentali a fronte dell’annunciata crisi energetica non convince del tutto.

Se è infatti vero che il costo attuale della benzina è di € 2,20 al litro in relazione al costo di € 139,00 a barile, non si spiega perché nel 2008 si poteva pagare soltanto € 1,30 al litro a fronte del prezzo del petrolio ad € 147,50.

Stabilire un tetto massimo per il prezzo idrocarburi ed energia

L’importanza di stabilire quindi un tetto massimo sui costi di idrocarburi, gas ed energia elettrica oltre il quale nessun operatore europeo potrà operare, rappresenta ora il passaggio obbligato della politica economica comunitaria per garantire la stabilità ai paesi dell’Unione Europea e così evitare l’affossamento dei singoli mercati interni.

Vi è poi anche la questione accise da tenere sotto osservazione.

Nonostante il fatto che il nostro Paese disponga ancora di giacimenti di gas non ancora sfruttati, il tempo per sfruttarli richiede tempi troppo lunghi per essere messo a disposizione dell’utenza. Né ci sono possibilità per aprire spazio all’energia nucleare, già “bocciata” col referendum del 1987 che bloccò in via definitiva la realizzazione delle relative centrali.

Nel vortice di una spirale speculativa

Ragion per cui, anche al meno attento degli osservatori, nasce il legittimo dubbio di trovarsi oggi in presenza di una rilevante spirale speculativa.

Ove in assenza di giustificazioni di natura tecnica a rialzi così elevati in pochissimi giorni – l’economia interna corre davvero il rischio di finire in breve tempo in pericolose trappole di natura truffaldina. In cui al guadagno di pochi corrisponde l’inevitabile impoverimento di molti cittadini e di numerose imprese.

L’inchiesta congiunta delle Procure

Pertanto, molte Procure della Repubblica compresa quella di Roma, a fronte di denunce presentate anche da associazioni di consumatori, hanno già aperto un’inchiesta a carico di ignoti, volta a focalizzare le autentiche ragioni di questi vertiginosi aumenti degli approvvigionamenti energetici affidando i relativi accertamenti al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza.

L’individuazione di eventuali responsabili potrà offrire i chiarimenti necessari per comprendere se sussistano o meno i presupposti per l’agognata autonomia energetica interna anche parziale, così evitando le conseguenti oscillazioni dei prezzi che già hanno inevitabilmente alterato il mercato finanziario con i conseguenti crolli di Borsa.

Ipotesi “Truffe colossali”

La certezza dello stato di diritto transita anche dal controllo delle tassazioni che non possono giungere alla moltiplicazione dei prezzi, tant’è che lo stesso Ministro per la Transizione Ecologica ha ipotizzato “truffe colossali” a fronte delle enormi differenze di prezzo della benzina praticate dai singoli distributori tra l’uno e l’altro che continuano a dar luogo a file interminabili di automobilisti in cerca di rifornimento al miglior prezzo possibile.

Anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (cosiddetto Antitrust) è stato investito del compito di indagare sulla complessa questione dell’approvvigionamento energetico interno.

Si spera quindi che le indagini si svolgano a “tutto tondo”. Ossia si estendano a verificare se le eventuali truffe per gli ulteriori rincari applicati dagli stessi distributori singoli siano l’effetto di coloro che, magari speculando sulla situazione, non siano vittime a loro volta di artifizi e raggiri da parte dei grossisti nell’ambito dei mercati internazionali.