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Bombardamenti illegittimi in Siria, si mobilita il Fronte Europeo

Stop Us-Is

"Scenderemo nuovamente in piazza per ribadire, oggi come non mai, la sovranità della Repubblica Araba Siriana e per smascherare tutti quei governi che, con il pretesto di abbattere il mostro del terrorismo islamico, ledono ancora una volta il diritto internazionale e la libertà di un popolo che ha scelto da tempo da chi essere governato e come difendersi" – annuncia Giovanni Feola, coordinatore romano del Fronte Europeo per la Siria.

La notizia delle imminenti mobilitazioni è seguita di poche ore all'informativa di Al-Jaafari, inviato permanente della Repubblica Araba di Siria presso l’ONU, circa l'inizio dei raid aerei e missilistici da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti, comprendente anche Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e Giordania. Obiettivo della coalizione è quello di neutralizzare lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, organizzazione fondamentalista che mira a riunire sotto il suo califfato i paesi musulmani, rea d'avere messo a morte un altro ostaggio, l'escursionista francese Herve Pierre Gourdel. L'intervento della coalizione, però, non convince il Fronte. Le ragioni sono diverse.

I primi dubbi sollevati da Feola riguardano il metodo, poichè "informare il rappresentante di uno stato sovrano senza stabilire un’effettiva collaborazione con le autorità siriane è un’azione illegittima e lesiva del diritto internazionale, è a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra". Altre perplessità ricadrebbero sui membri della coalizione, secondo Feola tra questi compaiono "i principali finanziatori della galassia dei tagliagole islamici, con la sola eccezione della Turchia". Una galassia che combatte dal 2011 in Siria, con il placet dei paesi occidentali e dei loro organi di stampa. Tanto che i media chiamavamo quei tagliagole 'ribelli' e si creò grande stupore quando il giornalista italiano Domenico Quirico, dopo un'esperienza di prigionia durata 135 giorni, li definì 'giovani sbandati a metà tra il banditismo e il fanatismo' ".

"Non si può sostenere un’escalation militare in Siria, senza il consenso del governo legittimo siriano e con il supporto, vero o presunto, di quei governi che sono i principali finanziatori, sostenitori e sponsorizzatori del terrorismo internazionale di matrice islamica" – osserva Feola. Quando Feola parla di terrorismo lo fa senza distinzioni. Perchè, in queste settimane, è in atto la semplificazione di un fenomeno che va ben al di là dell'Isis. Il terrorismo a stampo fondamentalista è un ginepraio di gruppi e sottogruppi, anch'essi temibili, anch'essi derivati da Al Quaeda, che l'Occidente non considera.

Per queste ragioni, "il Fronte europeo per la Siria darà vita nei prossimi giorni ad una mobilitazione permanente, a partire da Roma, per chiedere lo stop delle azioni militari unilaterali da parte dell’ipocrita coalizione USA in Siria" ma anche "per chiedere ai rispettivi governi di intraprendere colloqui con il legittimo governo siriano del presidente Bashar Al-Assad, per sostenerlo e supportarlo attivamente nella lotta al terrorismo, così come già fanno paesi come l’Iran o la Russia" – conclude Feola.

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