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Blitz al Colosseo a 4 anni dall’inizio della guerra in Siria [ct3

Gli attivisti del Fronte Europeo per la Siria a favore della Repubblica Araba di Siria

In occasione del quarto anniversario dall'inizio della guerra, gli attivisti del Fronte europeo per la Siria si sono resi protagonisti di un blitz.  L'11 marzo del 2011 iniziavano a Damasco le manifestazioni di piazza antigovernative, le cui immagini rimbalzavano a gran voce su media e tv occidentali. Sin dall'inizio il Fronte europeo di solidarietà per la Siria ha denunciato che quanto si stava raccontando era ben distante dalla realtà e frutto di mistificazioni. Da quel giorno sono passati 4 anni.

Così, nella mattinata di ieri, gli attivisti hanno issato sul Colosseo, simbolo di Roma e dell'intero Occidente, il tricolore della Repubblica Araba di Siria. "La bandiera lunga più di sette metri dai colori rosso, bianco, nero con le due stelle verdi al centro rappresenta la vicinanza di uomini e donne libere che da quattro anni non hanno mai smesso di supportare chi sta portando avanti, allo strenuo delle proprie forze e possibilità, una battaglia di civiltà e per l'esistenza della propria terra", si legge nel comunicato diffuso dal Fronte europeo subito dopo l'azione.

La scelta del luogo è sicuramente emblematica, atta a testimoniare la vicinanza tra Roma e Damasco, così come anche la scelta del simbolo, quindi il tricolore che da sempre rappresenta la Repubblica Araba di Siria. "Il Popolo siriano da quattro anni non ha mai smesso di fornire sostegno all'unica figura che riconosce come legittima guida del Paese: il presidente Bashar Al-Assad – continuano gli attivisti – Il Leone siriano e l'esercito governativo sono stati costretti a difendere la propria Nazione da chi ha voluto, con tutti i mezzi possibili, la destabilizzazione del paese".

Da 4 anni da Roma, sede del nucleo fondante, e in tutta Europa, il Fronte per la Siria denuncia infatti le devastazioni e le violenze subite dal Popolo siriano. Quella che era un tempo una nazione moderna e civile simbolo della convivenza interreligiosa è oggi ridotta invece ad un campo di battaglia dove proliferano le peggiori declinazioni del terrorismo islamista. "Oggi più che mai la  Repubblica Araba di Siria rappresenta un baluardo di Civiltà!" – concludono.

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