Benedetto XVI smentisce Xuereb: mai promessa obbedienza a Bergoglio
In un recente confronto su Radio Radio, è tornato alla memoria il saluto di congedo di Benedetto XVI ai cardinali, il 28 febbraio 2013

Benedetto XVI, Mons. Xuereb
Utilizzando, come al solito la restrizione mentale larga, (un modo sottile di dire la verità contemplato dalla teologia morale) papa Benedetto fa capire che sta parlando di due papi: uno vero, il nuovo papa che sarà eletto alla sua morte e per la cui elezione pregherà fino alla fine dei suoi giorni, anche se “specialmente nei prossimi giorni”. Il secondo è individuato da quell’“anche il futuro papa”, l’antipapa che sarà scelto fra i cardinali.
Ora, Benedetto non poteva non sapere che per la Universi Dominici Gregis (art. 83) il papa può essere eletto anche al di fuori del collegio cardinalizio: “…diano il loro voto a colui che anche fuori del Collegio Cardinalizio avranno giudicato idoneo…”.Ne segue che con quel “futuro papa” Benedetto fa riferimento al nuovo sommo pontefice illegittimo e impeditore che dovrà essere eletto “da costoro a cui compete”, come da Declaratio,, cioè dal “manipolo di cardinali autori del misfatto il 19 aprile 2005”, ovvero i cardinali del Gruppo di San Gallo. Si veda a tal proposito la corretta traduzione della Declaratio.
Pertanto, Benedetto XVI promette obbedienza e reverenza al futuro antipapa in quanto da lui “detenuto”, così come il Cristo fu mite e remissivo con chi lo tradì, condannò e mise in croce. Ma rimaniamo alla vulgata corrente: resta il fatto che Benedetto promettendo obbedienza a un futuro papa il 28 febbraio non poté farlo direttamente al neo eletto “papa Francesco”.
Questo era un grosso vulnus canonico, così il 22 dicembre 2013, uno dei due segretari di Benedetto XVI, poi non trattenuto come Mons. Gaenswein, tentò di rimediare pubblicando quanto segue in un’intervista ad Angela Ambrogetti sul settimanale “Credere” (n. 38, poi ripresa da Korazym):Domanda:
“Don Alfred lei era con Papa Benedetto quando Papa Francesco appena eletto lo ha chiamato al telefono?”
Mons. Xuereb: “Benedetto ha vissuto con molta aspettativa il conclave e l’elezione del nuovo Papa, era ansioso di sapere chi gli sarebbe succeduto. Abbiamo pregato intensamente sentendoci uniti a tutta al Chiesa che invocava lo Spirito Santo. Il momento dell’ “annuntio vobis gaudium magnum”, lo abbiamo seguito in tv. É stato molto commovente essere presente alla telefonata che il nuovo Papa ha fatto a Papa Benedetto. Gli ho passato il cordless, sentivo Benedetto XVI dire: “La ringrazio Santo Padre e -già sentire Benedetto che dice questo suscitava ammirazione- la ringrazio che abbia subito pensato a me e prometto fin d’ora la mia obbedienza e la mia preghiera.”
Queste parole dette da una persona con la quale ho vissuto, perché era il mio Papa, sentirgli dire questo, ecco ne rimasi molto edificato.” Quindi, tale promessa di obbedienza sarebbe avvenuta “viva vocis oracula” (fatta a voce) da Benedetto XVI a Bergoglio, davanti al testimone Xuereb, per telefono, da Castel Gandolfo. Eppure, questa versione viene smentita nel 2016 nel libro intervista di Peter Seewald – Benedetto XVI “Ultime conversazioni” (cap. 3) dove leggiamo:
Seewald: “Cosa ha pensato quando il suo successore si è affacciato sulla loggia della basilica di San Pietro? E per di più vestito di bianco?”
Benedetto XVI: “È stata una sua scelta, anche noi che l’abbiamo preceduto eravamo in bianco. Non ha voluto la mozzetta. La cosa non mi ha minimamente toccato. Quello che mi ha toccato, invece, è che già prima di uscire sulla loggia abbia voluto telefonarmi, ma non mi ha trovato perché eravamo appunto davanti al televisore”.
Quindi, la telefonata di cui parla Xuereb c’è stata, ma papa Benedetto non ha risposto perché era davanti al televisore. Così, due anni dopo, il 9 febbraio 2018, appena 17 giorni prima di essere ordinato arcivescovo da Bergoglio, (un caso?), proprio su Vatican News, Mons. Xuereb tenta di metterci una toppa correggendo il tiro: “Noi eravamo nella sala della televisione – è la nuova versione di Mons. Xuereb – dove il telefono è sempre silenziato, quindi non abbiamo sentito questo e ciò spiega perché il ritardo di Papa Francesco nell’uscire alla Loggia.
Poi, ci hanno chiamato di nuovo durante la cena e ci hanno chiesto: “Ma voi dove eravate?” – “Eravamo davanti alla TV!…” – “Papa Francesco vi chiamerà dopo la cena”. Io ho portato con me il portatile, arriva questa telefonata e passo il telefono a Papa Benedetto e lo sento dire: “Santità, fin d’ora prometto la mia totale obbedienza e la mia preghiera”. Sono momenti che io non posso dimenticare”.
Quindi, secondo Xuereb, le telefonate sono diventate due: la prima andata a vuoto, perché Ratzinger non rispose in quanto era davanti al televisore, ma comunque in una seconda telefonata riuscita, dopo cena, Benedetto avrebbe promesso obbedienza a Bergoglio. Tuttavia, nel passo citato di “Ultime conversazioni” Benedetto non parlava affatto di una seconda telefonata, ma il cerchio si chiude definitivamente sempre nello stesso libro quando, più avanti, Peter Seewald fa questa domanda a papa Benedetto: D.
“Nel prendere congedo dalla curia, come poté allora giurare obbedienza assoluta al suo futuro successore?”
R. “Il papa è il papa, non importa chi sia”.
Quindi, Benedetto XVI con questa risposta ha definitivamente negato di aver promesso obbedienza direttamente a Bergoglio, (questo gesto secondo lui non era necessario). Infatti, stando alla seconda intervista di Xuereb, avrebbe dovuto per forza dire qualcosa come: “Gli ho potuto giurare obbedienza assoluta nella seconda telefonata ricevuta dopo cena”. Ma questo non l’ha detto. Il senso della frase, “il papa è il papa, non importa chi sia”, in restrizione mentale larga, significa piuttosto: “Il papa sono rimasto io, ma purtroppo non importa a nessuno”.
In ogni caso, al di là di ogni interpretazione in restrictio, Benedetto XVI smentisce totalmente Mons. Xuereb: lui non ha mai risposto a Bergoglio quando lo ha chiamato appena eletto. E di queste dichiarazioni, riteniamo, Mons. Xuereb dovrebbe rispondere al Promotore di Giustizia, al quale passeremo questo materiale.