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Aumento prezzi carburante: il gasolio supera la benzina. Ecco i motivi

Continuano ad aumentare i prezzi del carburante: il gasolio supera la benzina con un costo di 2 euro a litro

pompa di benzina

Continuano i rincari sul gasolio. Ogni automobilista sa bene che il prezzo del gasolio è sempre stato inferiore a quello della benzina. Ma con la crisi energetica, causata dalla guerra in Ucraina, la situazione si è ribaltata.

Il gasolio ha superato, in modalità servito, i 2 euro a litro, mentre la benzina attualmente si mantiene a 1,844. Entrambi prezzi considerati “folli”.

Come riporta il Quotidiano energia, il prezzo nazionale al self della benzina rimane a 1,7 euro al litro, in dipendenza dai marchi. Il diesel, invece, raggiunge 1,872. Diversamente sono i prezzi del Gpl, che si posiziona tra 0,788 fino a 0,806 euro al litro, e del metano che ha un range che va da 2,784 a 3,392.

Scadenza sconto fiscale: prezzi carburanti ancora troppo alti

A preoccupare gli automobilisti non è soltanto il rincaro dei carburanti, ma a pendere su di loro come una spada di Damocle è anche la scadenza dello sconto fiscale in data 31 ottobre. Un taglio che comportava la riduzione di circa 30,4 centesimi al litro al prezzo pagato alla pompa.

La cifra certamente contribuisce a calmierare il prezzo, ma l’irrefrenabile aumento del diesel causa comunque numerosi disagi all’automobilisti. E come in un gioco a catena il rincaro del carburante causa anche l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.

L’anomalia dell’aumento del gasolio è spiegabile con la guerra in Ucraina, poiché secondo gli accordi l’Unione europea ha sempre indirizzato i suoi impianti di raffinazione maggiormente per la produzione di benzina e altri derivati del petrolio. Mentre la produzione di gasolio, circa il 60% del fabbisogno europeo, era nelle mani dei russi.

Dunque, oltre alle difficoltà di mercato della Russia, si è aggiunto, all’inizio del mese di ottobre, anche l’ottavo pacchetto di sanzioni. Nel frattempo l’Ue cerca di trovare un accordo sul price cap, ossia il tetto massimo al prezzo del petrolio e del gas.

Sul tavolo del Consigli europeo, infatti, la scorsa settimana era presente il documento congiunto, firmato dai 27 Paesi e diretto dalla Commissione europea, in cui si legge la decisione di “applicare un tetto massimo o un corridoio al prezzo” del gas “sul mercato all’ingrosso”.

Ma le posizioni per abbassare i prezzi tra gli Stati membri sono differenti. Ciononostante, “stiamo facendo progressi nelle analisi su come ridurre i prezzi e come rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri, ma nulla è ancora definitivo“, ha sottolineato il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.