Assegno unico, calendario ufficiale e brutte sorprese | INPS indica le finestre di novembre ma non tutti lo riceveranno

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L’INPS ha pubblicato il calendario ufficiale dei pagamenti dell’Assegno Unico fino a dicembre 2025, ma per molti beneficiari il mese di novembre porta con sé qualche sorpresa inaspettata. Alcune famiglie dovranno attendere più del previsto, mentre altre potrebbero non ricevere l’accredito a causa di controlli e aggiornamenti ISEE mancanti.
L’Assegno Unico e Universale, il contributo economico destinato alle famiglie con figli a carico, prosegue anche per il 2025 con le stesse modalità previste nei mesi precedenti. Tuttavia, come chiarito dall’INPS nella nuova comunicazione ufficiale, le date di accredito potranno variare a seconda della tipologia di beneficiario e dello stato della domanda. Le finestre di pagamento per novembre sono fissate tra il 15 e il 20 del mese per chi riceve l’importo in modo continuativo, mentre chi ha presentato nuove domande o ha aggiornato l’ISEE riceverà l’accredito solo a fine mese, dopo i controlli automatizzati.
La misura, confermata dal Governo anche per il 2026, resta centrale nel sostegno alle famiglie italiane, ma la puntualità dei pagamenti dipende dalla regolarità dei dati trasmessi. Sono infatti sempre più numerosi i casi in cui l’INPS sospende temporaneamente l’erogazione in attesa di verifiche su reddito, composizione del nucleo familiare o incongruenze nella DSU. Un semplice errore nella dichiarazione ISEE può bloccare l’accredito per settimane, rendendo necessario un nuovo invio della documentazione aggiornata.
Chi riceverà il pagamento a novembre e chi dovrà aspettare
Secondo il calendario ufficiale, i nuclei familiari che non hanno modificato la propria situazione rispetto ai mesi precedenti riceveranno il pagamento regolarmente tra il 15 e il 20 novembre. Per loro, l’importo sarà accreditato sul conto corrente o sulla carta scelta in fase di domanda. Le famiglie che hanno invece aggiornato l’ISEE dopo settembre o hanno presentato una nuova richiesta vedranno l’accredito slittare di circa 10-15 giorni. L’INPS ha precisato che in questi casi il pagamento verrà effettuato non appena completati i controlli automatici sulle nuove informazioni reddituali.
Un’altra categoria che potrebbe riscontrare ritardi è quella dei genitori separati o divorziati, nei casi in cui il pagamento debba essere ripartito tra i due. In queste situazioni, anche una lieve discrepanza nei dati anagrafici può comportare la sospensione temporanea del trasferimento, in attesa di verifica. L’Istituto raccomanda di accedere all’area personale “Assegno Unico” sul portale INPS per controllare lo stato della pratica e visualizzare le date aggiornate.

Le novità e le conferme fino a dicembre 2025
La comunicazione INPS non riguarda solo i pagamenti di novembre, ma anche il calendario fino a dicembre 2025. Le erogazioni continueranno a essere effettuate su base mensile, con le stesse tempistiche: dalla metà del mese per le domande in corso e tra il 20 e il 30 per le nuove richieste o le pratiche aggiornate. Gli importi restano invariati, ma il sistema di calcolo continuerà a basarsi sull’ISEE aggiornato, con importi più alti per le famiglie con redditi più bassi o con figli disabili.
Tra le novità annunciate, la possibilità di ricevere notifiche automatiche via SMS o email in caso di sospensione o variazione dell’importo. L’obiettivo è migliorare la trasparenza e ridurre i disagi per i beneficiari. L’INPS ha inoltre ricordato che, in caso di mancata ricezione del pagamento, è possibile inviare una segnalazione tramite il servizio online “INPS Risponde”, allegando il codice della pratica.
Il mese di novembre, dunque, si apre con luci e ombre per l’Assegno Unico. Molte famiglie riceveranno puntualmente l’accredito, ma altre dovranno fare i conti con controlli e verifiche che ne rallenteranno l’erogazione. La raccomandazione resta quella di verificare con attenzione i propri dati ISEE e le comunicazioni ufficiali dell’Istituto: solo così sarà possibile evitare ritardi e garantire la continuità di un sostegno che, per milioni di genitori italiani, rappresenta un aiuto essenziale.
