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Arsenico nell’acqua: si mobilita anche Bruxelles

Le proteste dei cittadini e l’interrogazione dell’on Roberta Angelilli

L’Amministrazione romana fa acqua da tutte le parti ed ai maldestri tentativi di tamponamento susseguono nuove ‘perdite’ in termini di credibilità del Sindaco e della sua compagine. Uno stillicidio politico che cammina di pari passo con quello dei cittadini, vittime dell’acqua che allaga vie ed abitazioni prima, e che rischia di avvelenarli poi.

Oggi in Municipio XV si sono sollevate le proteste dei residenti, intervenuti in Consiglio per dire la loro sulla ‘questione acqua’ e sfogarsi della preoccupazione accumulata nei giorni dell’allarme.
Sul punto Della Giovampaola  –  esponente territoriale NCD  –  definisce “superficiale e contrario a qualunque principio di tutela della salute pubblica l'atteggiamento di Marino che il 21 Febbraio emette un'ordinanza e non rende noto alla stampa il problema della potabilità di quell'acqua”.
Cittadini, amministrazioni periferiche e media sono stati tenuti all'oscuro della contaminazione di arsenico che interessa le zone di Malborghetto e aree ex ente Maremma di Osteria Nuova; Santa Maria di Galeria; Tragliatella; Piansaccoccia e una porzione del consorzio di Cerquette Grandi, di fatto impedendo l’autotutela individuale ed esponendo la collettività a rischi importanti.

Altresì, prosegue Della Giovampaola, “ritengo vergognoso che il Sindaco Marino non abbia provveduto a contattare nell'immediato i Presidenti dei municipi 14º e 15º in modo da far veicolare al meglio la notizia e soprattutto in maniera perentoria”.

Tuttavia non vengono esentati da responsabilità specifiche nemmeno Torquati e Barletta (rispettivi Presidenti dei Municipi XV e XIV, ndr) perché, pur avendo appreso dell'ordinanza dall'Albo Pretorio, “ritengo assurdo che i suddetti non abbiano espresso contrarietà al modo in cui Marino ha gestito la situazione, rendendosi in un certo senso complici dello stesso”  –  conclude Della Giovampaola.

L’eco delle proteste cittadine è persino giunto all’attenzione di Bruxelles, da dove l’On. Roberta Angelilli ha presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare le responsabilità dell’Amministrazione di Roma Capitale che  –  come si legge in una nota di Angelilli  –  “era al corrente da oltre due mesi della situazione dell'acqua nei Municipi XIV e XV ed avrebbe dovuto tempestivamente vietarne ‘l'utilizzo per il consumo umano’” . “Sono degli irresponsabili”  –  conclude Angelilli che ha esercitato lo strumento ispettivo presso il Parlamento Europeo su sollecitazione di numerosi residenti, messisi in contatto con lei in preda a rabbia e preoccupazione.

Anche Stefano Peschiaroli, in qualità di portavoce del Comitato “Fuori le Scorie dal Municipio XV”,  realtà territoriale che denuncia da mesi la pericolosa presenza del sito di stoccaggio di scorie radioattive in zona Casaccia, auspica che “come già avvenuto in altri comuni alle porte di Roma, vengano installati dei depuratori per favorire la filtrazione dell’acqua contaminata dalla sostanze dannose come l’arsenico”. Inoltre Peschiaroli sollecita le istituzioni cittadine ad effettuare “le dovute verifiche nel quadrante adiacente al centro Enea-Casaccia (Osteria Nuova) che rischia di inquinare le falde acquifere, peraltro in una zona così vicina al lago di Bracciano e costituire una nuova minaccia per la collettività”.

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