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Acqua all’arsenico, il punto della Commissione Ambiente

Daniele Torquati, presidente Municipio XV, chiede al Campidoglio di fare chiarezza

Oggi la Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Lazio presieduta da Enrico Panunzi (PD) ha fatto il punto sull' acqua all'arsenico, oggetto a febbraio scorso dell'ordinanza del Sindaco Marino sul divieto di utilizzo, che i cittadini di alcune zone del XIV e XV Municipio ricordano molto bene.

LA SITUAZIONE Antonio Rosati, commissario straordinario dell'Arsial, l'agenzia regionale addetta al controllo periodico dell'acqua erogata nelle zone interessate, difende l'agenzia spiegando che l'Arsial non era più preposta al controllo degli acquedotti dal 2004, perché la gestione delle allora 1.600 utenze, fra Roma, Fiumicino, Sacrofano e Cerveteri, era passata ad Acea con l'istituzione del bacino "Acea Ato2". Inoltre nel 2005 la Regione ha stanziato 13,6 milioni di euro in favore di Acea per gli interventi di riqualificazione necessari alla rete.  
   
GLI INTERVENTI Arsial, secondo la relazione di Rosati, in accordo con Acea ha predisposto interventi sulla rete con cloratori e 19 serbatoi mobili da 3mila litri l'uno. Acea da parte sua nell' ultimo report, quello dello scorso 10 aprile, afferma di aver già eliminato alcune delle fonti inquinate, nello specifico 11 acquedotti su 17. Il risanamento complessivo di tutti i 129 km di rete è previsto entro aprile 2015. Una data che sembra essere confermata solo se "Acea Ato2" troverà i fondi. L' investimento per il risanamento totale è stimato infatti intorno a 28 milioni di euro, al quale la Regione per ora ha contribuito con i 13,6 iniziali.

LE REAZIONI Critico Fabrizio Santori, consigliere regionale del Gruppo Misto, che denuncia il ritardo dell' ordinanza del Sindaco, dell'allaccio delle utenze alle condutture di Acea Ato2 e della realizzazione degli interventi finanziati, chiedendo all' Arsial la stesura di una relazione ufficiale.

Anche il Presidente del XV Municipio Daniele Torquati, chiede al sindaco chiarezza. Torquati invita il Campidoglio a far luce su cosa sia successo nel passato, per poter accertare il grado di responsabilità dei principali attori coinvolti nella vicenda e chiede che venga rivista l' ordinanza di divieto "in base ai lavori che sta facendo Acea".  

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