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Acea: Cgil, Cisl e Uil in piazza sotto al Campidoglio

Questa mattina la protesta dei dipendenti di Acea contro l’attuale gestione della municipalizzata

Si è svolto questa mattina lo sciopero dei dipendenti di Acea, guidati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno portato la protesta sotto al Campidoglio. La manifestazione, accompagnata da trombe e fischietti, ha avuto come oggetto la gestione dell'azienda da parte dell'amministratore delegato Alberto Irace.

L'iniziativa, avente come slogan principale "Levate er vino a Irace", ha visto, secondo gli organizzatori, un'adesione superiore al 60%.

I segretari regionali del comparto energia dei tre sindacati, Ilvo Sorrentino della Filctem Cgil, Antonio Cozzolino della Flei Cisl e Giovanni Bellissima della Uiltec sono stati ricevuti nel Palazzo Senatorio dall'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci per esporre le motivazioni della protesta e per chiedere un tavolo di discussione tra sindacati ed azienda.

Paolo Ghinassi, delegato della Filctem Cgil, ha dichiarato che la protesta è rivolta contro "una serie di cambiamenti che l'azienda sta mettendo in atto, modifiche organizzative che colpiscono la professionalità dei lavoratori, cambiamenti strutturali che noi condividiamo negli obiettivi ma che vengono attuati con cambi completi di attività senza prendere in considerazione le effettive competenze dei lavoratori nè le esigenze personali, e parliamo di dipendenti con la 104 e con figli a carico".

I mutamenti, continua Ghinassi "coinvolgono anche le attività al cliente e abbiamo seri dubbi sull'efficacia, e poi trasferimenti da società a società del gruppo e immediati rimpiazzi, come una dipendente che è stata spostata da assistente operativo a operatrice del call center e poi sostituita. Atteggiamenti, insomma, che tendono a mettere paura ai lavoratori senza coinvolgerli minimamente nelle scelte, e non ne capiamo il perche''.

Alla manifestazione, oltre ai lavoratori di Acea hanno aderito anche quelli della Roma Multiservizi, la municipalizzata di secondo livello che sta rischiando la liquidazione.

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