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Rieti, Valentini e Fagiani denunciano presunte irregolarità in Comune: il caso arriva ai Carabinieri

Rieti, Valentini e Fagiani presentano ai Carabinieri una denuncia per presunte irregolarità in Comune: cosa contestano, cosa chiedono e quali effetti sul Consiglio comunale

Emanuele Fagiani, courtesy Rietilife

Emanuele Fagiani, courtesy Rietilife

Nella politica reatina si apre un passaggio delicato. Il presidente del Consiglio comunale di Rieti, Claudio Valentini, e il segretario provinciale di Forza Italia, nonché vice presidente del Consiglio comunale, Emanuele Fagiani, hanno presentato il 27 novembre scorso una denuncia formale ai Carabinieri di Rieti. Al centro del dossier, presunte irregolarità attribuite alla struttura tecnica del Comune e un utilizzo contestato delle procedure che, secondo i due esponenti, avrebbe inciso sulla composizione delle rappresentanze consiliari e sul funzionamento dell’aula consiliare.

Valentini e Fagiani, profili istituzionali e peso politico della denuncia

La scelta di Claudio Valentini ed Emanuele Fagiani non è un atto isolato. I due svolgono un ruolo centrale nella vita istituzionale cittadina: Valentini è presidente del Consiglio comunale, figura di garanzia chiamata a tutelare il corretto funzionamento dell’assemblea, mentre Fagiani è consigliere comunale di Forza Italia, vice presidente del Consiglio e segretario provinciale del partito azzurro.

Proprio questo doppio piano, istituzionale e partitico, rende la denuncia un passaggio carico di implicazioni. I due sottolineano che non si trovano di fronte semplicemente a un dissenso politico, ma a una richiesta di “atto di chiarezza definitivo”, rivolto agli organi inquirenti e, in senso più ampio, all’apparato amministrativo dell’ente. L’iniziativa sposta il baricentro del confronto dal solo dibattito pubblico verso un ambito in cui pesano atti, documenti, ricostruzioni di iter procedurali.

Presunte irregolarità in Comune di Rieti: cosa viene contestato

Secondo quanto riportato nella nota diffusa alla stampa e allegata alla denuncia, Valentini e Fagiani non contestano un singolo provvedimento, bensì un insieme di condotte attribuite alla struttura tecnica del Comune.

Nelle loro parole, il problema riguarderebbe “dinamiche e comunicazioni interne contestabili” e un “presunto errato utilizzo degli aspetti procedurali” in grado di piegare gli strumenti tecnici a esiti politici ben precisi. Il punto sensibile indicato dalla nota riguarda gli effetti sul Consiglio comunale: i due esponenti parlano di provvedimenti che avrebbero prodotto una modificazione delle rappresentanze consiliari e inciso sulla “fluidità e autonomia” dell’aula.

Per il presidente del Consiglio comunale Claudio Valentini, ogni atto che condizioni la libera espressione del mandato dei consiglieri o alteri gli equilibri decisi dagli elettori non può essere considerato accettabile. Fagiani, nella veste di segretario provinciale di Forza Italia, contesta in particolare la composizione attuale del gruppo consiliare del partito, ritenuta non rispondente alla linea politica condivisa e, a suo dire, maturata attraverso passaggi non pienamente coerenti con la corretta applicazione delle norme.

I due parlano di limiti “della legittimità e della trasparenza amministrativa” che sarebbero stati superati. La denuncia, nelle loro intenzioni, dovrà essere oggetto di analisi da parte degli inquirenti, i soli titolari del potere di verificare, acquisire atti, ascoltare testimoni, ricostruire eventuali responsabilità. Fino a quel momento il quadro resta quello delineato dagli stessi esponenti, che parlano sempre di “presunte irregolarità”, consapevoli che la valutazione finale spetta alla magistratura.

Forza Italia Rieti e le tensioni recenti

La denuncia arriva in un passaggio già complesso per il centrodestra reatino e, in particolare, per Forza Italia. Nelle settimane precedenti, l’attenzione si era concentrata sulle mosse del segretario provinciale Fagiani, che aveva manifestato disponibilità a sostenere la candidatura a sindaco di Claudio Valentini per le amministrative del 2027, aprendo un nuovo scenario nel quadro politico cittadino.

Quella presa di posizione aveva provocato reazioni immediate. Una parte del gruppo consiliare azzurro e della stessa segreteria provinciale aveva diffuso note molto dure, prendendo le distanze dalle scelte del coordinatore e ribadendo il sostegno all’attuale sindaco Daniele Sinibaldi. In diversi interventi pubblici si è parlato di decisioni assunte senza un confronto collegiale, con accuse di iniziativa “in solitaria” rivolte allo stesso Fagiani.

Su questo sfondo, le cronache politiche locali registrano un crescente dibattito interno a Forza Italia, con richieste di chiarimento rivolte agli organi nazionali e ipotesi di rimozione o commissariamento del segretario provinciale. Alcuni organi di informazione hanno descritto il quadro come una sorta di “diaspora” degli azzurri reatini, in attesa di una decisione dei vertici nazionali del partito.

La scelta di Valentini e Fagiani di rivolgersi ai Carabinieri arriva quindi in un clima già reso più complesso da contrasti interni, e finisce inevitabilmente per intrecciarsi con la discussione sul futuro assetto del centrodestra cittadino e sui possibili candidati alla guida del Comune nelle prossime elezioni.

Consiglio comunale di Rieti

Nonostante il passo formale compiuto in sede penale, Valentini e Fagiani precisano che non intendono bloccare l’attività dell’assemblea. Nella nota congiunta, ribadiscono che “a tutela dell’interesse superiore della città e dei cittadini” non porranno alcun ostacolo alla convocazione della Conferenza dei capigruppo, atto preliminare per la convocazione del Consiglio comunale.

Il presidente del Consiglio e il suo vice tengono a sottolineare che, pur in presenza di divergenze profonde con parte della maggioranza sulle ricostruzioni delle dinamiche interne all’aula, la macchina istituzionale deve proseguire. Un modo per ribadire un principio: contenziosi, esposti e denunce seguono il loro percorso, ma la città non può restare ostaggio di scontri politici o di tensioni legate alla collocazione dei singoli consiglieri.

Dallo stesso testo diffuso dai due esponenti emerge una netta presa di distanza rispetto a quelle che vengono definite ricostruzioni “forzate e unilaterali” delle dinamiche consiliari, finite al centro dell’attenzione mediatica negli ultimi giorni. Un passaggio che segnala il malessere verso narrazioni ritenute parziali o sbilanciate, ma che al tempo stesso viene accompagnato da una rassicurazione: le sedute del Consiglio comunale non verranno ostacolate, e le funzioni istituzionali proprie delle cariche ricoperte verranno comunque svolte.

Cosa può accadere ora nella politica reatina

Dal punto di vista giudiziario, l’iter ora segue binari noti. I Carabinieri di Rieti hanno ricevuto la denuncia e dovranno valutare il contenuto del dossier, alla luce della normativa vigente e della giurisprudenza in materia di atti amministrativi e responsabilità dei soggetti coinvolti. Il fascicolo potrà essere trasmesso alla Procura, che deciderà se avviare un’indagine, chiedere archiviazione, o disporre approfondimenti. Fino ad allora, valgono la presunzione di innocenza e il carattere non definitivo di ogni ricostruzione.

Sul piano politico, la vicenda rischia di accentuare il confronto interno a Forza Italia e nella maggioranza che sostiene l’amministrazione Sinibaldi. L’eventuale conferma delle contestazioni avanzate da Valentini e Fagiani aprirebbe scenari pesanti per la struttura tecnica del Comune e per le scelte operate in questa consiliatura; un’archiviazione, al contrario, verrebbe letta da altri attori come un ridimensionamento delle accuse e potrebbe alimentare nuove tensioni sul fronte politico.

Intanto, gli osservatori locali guardano ai prossimi passaggi: le riunioni dei capigruppo, le sedute del Consiglio, le posizioni che assumeranno i partiti di maggioranza e opposizione, l’atteggiamento del sindaco Sinibaldi e della sua giunta. La vicenda conferma quanto il rapporto fra organi politici, struttura tecnica e partiti sia denso di implicazioni, specie in un contesto in cui sono già in corso ragionamenti sulle candidature future e sugli equilibri del centrodestra reatino.

In attesa che gli inquirenti si esprimano sul merito delle presunte irregolarità, la scelta di Valentini e Fagiani rende chiaro un punto: la contesa non si gioca solo sul terreno delle alleanze e delle candidature, ma anche su quello – altamente sensibile – delle procedure e dei meccanismi che governano la vita istituzionale della città di Rieti.