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Natale “proibito”: voli e treni da Roma schizzano fino al +758% | Per molti tornare a casa sarà impossibile

voli_roma_fuori_controllo_-_romait.it

Dai collegamenti con Sicilia e Sardegna ai treni verso il Nord e il Sud: il Codacons lancia l’allarme e segnala all’Antitrust una situazione che rischia di penalizzare soprattutto studenti e famiglie.

Ogni dicembre si ripete la stessa scena: studenti fuori sede che cercano disperatamente un biglietto per tornare a casa, famiglie che provano a organizzare le feste con un minimo di calma e pendolari costretti a rincorrere offerte che durano pochi minuti. Ma quest’anno i rincari sui trasporti hanno superato ogni previsione, trasformando il periodo dal 20 dicembre al 6 gennaio in un vero incubo economico. Voli e treni – soprattutto in partenza da Roma – toccano cifre fino a otto volte superiori rispetto alle normali tariffe invernali.

A denunciarlo è il Codacons, che non solo parla apertamente di aumenti “ingiustificati”, ma ha anche deciso di coinvolgere Antitrust, Enac e ministero dei Trasporti per chiedere un intervento urgente. La fotografia scattata dall’associazione è impietosa: spostarsi durante le feste costerà caro, carissimo. E per molti sarà semplicemente impossibile.

Voli alle stelle: +758% per volare da Roma, con la Sicilia strapagata

Il caso più eclatante riguarda la Sicilia. Chi dalla Capitale vorrà volare a Catania il 23 dicembre si troverà davanti un prezzo di 146 euro, contro i 17 euro appena tre settimane dopo, il 13 gennaio. L’aumento è del 758%, un balzo che nemmeno i passeggeri più abituati ai rincari stagionali possono considerare ordinario.

Stesso copione per Palermo: 129 euro contro i 18 di gennaio, un +616% che taglia fuori centinaia di studenti e lavoratori che vedono nel Natale l’unica occasione dell’anno per rientrare a casa senza pesare troppo sul portafoglio. E non se la passa meglio chi deve raggiungere la Sardegna: il collegamento Roma–Cagliari sale fino al +182%.

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Nei treni non va meglio: Milano, Reggio Calabria e il Sud diventano un lusso

I treni, solitamente considerati un’alternativa più stabile rispetto agli aerei, quest’anno non offrono alcun riparo. Il Frecciarossa Roma–Milano tocca quota 62,90 euro il 23 dicembre, quasi il doppio rispetto ai 37,90 euro del 13 gennaio. Gli Intercity, meno veloci ma scelti da chi vuole risparmiare, passano da 24,90 a 42,90 euro.

Il vero shock, però, riguarda il Sud. La tratta Roma–Reggio Calabria, già costosa nei periodi tradizionali, schizza fino a 167 euro per il Frecciarossa del 23 dicembre. Una cifra impressionante se confrontata con i 33,90 euro di un viaggio identico programmato a metà gennaio. Anche gli Intercity, che impiegano ore per coprire la distanza, arrivano a 63,50 euro contro i consueti 21,90.

Un salasso a tutto tondo, un Natale che rischia di pesare più sul viaggio che sui regali. E mentre le famiglie contano i centesimi, il Codacons ribadisce che a parità di servizio questi aumenti non hanno alcuna giustificazione. Da qui la decisione di segnalare nuovamente tutto all’Antitrust, chiedendo un freno a una pratica che ogni anno si ripete, ogni anno si aggrava e ogni anno resta senza una soluzione concreta.

Il Natale 2025, per chi deve spostarsi, rischia dunque di essere ricordato non per la magia delle feste, ma come uno dei più costosi degli ultimi anni. E la sensazione è che, senza correttivi immediati, il caro-trasporti continuerà a crescere, lasciando per strada proprio chi avrebbe più bisogno di tornare a casa.