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Vittorio Sgarbi: “L’evasore è un patriota e la Gioconda è una gran puttanona”

Detti edificanti e folgoranti bagliori del pensiero singolarissimo del prof. Vittorio Sgarbi

Chi ha pazienza e voglia di leggere i resoconti, di seguito riportati in corpo piccolo, delle mirabolanti gesta radiotelevisive di Vittorio Sgarbi, vi troverà ampia e circostanziata conferma di quanto qui trattato a conclusione dei resoconti stessi: a) una breve analisi socio-psico-clinica dell’atipico personaggio; b) qualche riflessione sul bassissimo profilo degli interessi di bottega e di audience di chi continua ad intervistarlo e ad invitarlo ai dibattiti radiotelevisivi per fargli affrontare con grottesca spettacolarità comportamentale e verbale materie per lui ostiche o conosciute solo in termini dilettanteschi, anziché fargli esprimere le pregevoli competenze d’arte che -quando non fa il cretino- gli vanno incontestabilmente riconosciute.

1991: Nell’ormai famosissimo dibattito degenerato in aggressivo alterco tra Vittorio Sgarbi e Roberto D’Agostino durante una trasmissione televisiva condotta da Giuliano Ferrara, D’ Agostino a un certo punto scatta e dichiara che vorrebbe andarsene da un paese in cui il Capo dello Stato (a quell’epoca, Cossiga) si mette a lodare un comico come Sgarbi. Quest’ultimo non accetta l’appellativo di comico e gli getta in faccia un bicchiere d’acqua. D’ Agostino risponde con un ceffone, e urlando accusa Sgarbi di non avere i titoli accademici da lui vantati. Sgarbi allora insinua che lui lo diffama così perché legato eroticamente con Federico Zeri, da sempre suo competitore sul piano culturale e su quello professionale.

Febbraio 2010: durante la trasmissione ‘Tetris’ de “La 7” Sgarbi, commentando un’ordinanza cautelare emessa nei confronti dell’indagato capo della Protezione civile Guido Bertolaso, parla di “magistrato criminale” e di “intercettazioni illegali”.

2013: invitato ad “Annozero” da Michele Santoro, Sgarbi si esibisce in una sfuriata zeppa di insulti contro Beppe Grillo.

Giugno 2014: A “La gabbia” condotta da Gianluigi paragone, Sgarbi considera “Alfano e Grillo merda, Berlusconi una salma”.

Febbraio 2015: Scontro a “L’aria che tira” tra Vittorio Sgarbi e Gianni Barbacetto, che riceve dall’interlocutore questo gentile messaggio: “Nella Prima Repubblica c’eri e dicevi solo stronzate!”.

Maggio 2015: Sgarbi, atteso a Expo Milano per l’inaugurazione di una mostra, arriva in ritardo senza alcun pass di accesso e contromano all’ingresso cargo con la propria auto, insieme al suo autista. Alle rimostranze del carabiniere addetto al controllo ingressi il critico ribatte: “Togliti dalle palle. Siete qui a non fare un cazzo. Adesso chiamo Giuseppe Sala e vi fa vedere lui. Io lavoro e voi siete qui a non fare un cazzo”. Come se non bastasse, ordina all’autista di “forzare” il blocco, costringendo i carabinieri a indietreggiare per non essere investiti. Dovrà rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Marzo 2016: Sgarbi giunge in ritardo ad una conferenza a Legnano. Ai mormorii e commenti critici dei presenti urla: «Porca puttana, non rompete il cazzo: mi sto scusando, cosa volete di più?»

Maggio 2016: Nel programma di Piero Chiambretti “Markette” Sgarbi polemizza con Alessandro Cecchi Paone, sostenendo la tesi estrosa e antiscientifica per cui l’omosessualità sarebbe un anormale vizio acquisito e, soprattutto in questi ultimi anni, frutto di una “moda” perversa alimentata dai gay prides, da malsane curiosità e dalla spregiudicata influenza diseducativa dei mezzi di comunicazione di massa.

Giugno 2016: In una pubblica riunione a Trieste, Sgarbi suscita becera ilarità tra i presenti con un’omofobica divagazione: “Arrivano i culattoni; oltre a prenderlo nel culo secondo quello che piace a loro – e gli piace il matrimonio perché è un’inculata – hanno eliminato l’obbligo della fedeltà”. In varie altre circostanze ha magnificato la bellezza del “trombare, trombare, trombare, invece di prenderlo in culo come Luxuria”.

Maggio 2017: Sgarbi,  arrivato in municipio ad Urbino a consiglio comunale iniziato da quattro ore, sbottona la camicia, tira su le maniche, si pettina. Poi si alza e comincia ad insultare chi ha preso la parola: “Che cazzo dici imbecille, coglione, sei solo un ignorante”. 

Novembre 2017: Connesso a distanza alla trasmissione di Corrado Formigli “Piazza pulita” Sgarbi all’improvviso sbotta: “Programma vomitevole! Posso parlare, porca puttana, o devi rompermi il cazzo?”

Novembre 2017: A “L’aria che tira”, discutendo sulla sorprendente e rapidissima fortuna iniziale di Berlusconi, Sgarbi replica ai sospettosi interrogativi di Vauro ricoprendolo di insulti ed improperi.

Gennaio 2018: A Radio Cusano Campus Sgarbi sostiene che il Movimento Cinque Stelle “è una alternativa al voto di chi scrive ‘merda’. Invece di ‘merda’ scrivi Grillo e diventa un partito. E’ un voto di persone che non usando il cervello pensano di contestare in quel modo”. “Puoi votare uno scarafaggio come quel Di Maio? Di Maio è bello da vedere nell’imitazione che ne fa De Luca, uno che non ha studiato nulla, che si veste da manichino, che fa la fighetta. Puoi votare uno così? Poi è chiaro che gli elettori votano ciò che gli assomiglia. Vedono un coglione e lo votano. Poi Grillo si è completamente ritirato, quindi uno non vota Grillo, vota le scorregge di Grillo”.

Elezioni 2018: Durante la trasmissione “Dalla vostra parte” Sgarbi aggredisce verbalmente uno spettatore che non condivide il suo giudizio sprezzante sul Movimento 5 Stelle. Poco dopo polemizza con i conduttori Maurizio Belpietro e Veronica Gentili, apostrofando  quest’ultima con il termine “quella” e tacciandola di maleducazione perché gli rivolge frequenti domande. Il tutto abbondantemente intercalato da ripetuti “vaffanculo” e “rompere il cazzo”.

10 ottobre 2018: Durante una puntata di “Carta Bianca” condotta da Bianca Berlinguer, Mario Giordano contesta i comportamenti difformi dalla legge messi in atto dal sindaco di Riace Mimmo Lucano per integrare gli immigrati.  Sgarbi urla usando parole scurrili e ripetendo una decina di volte: “La legge non è sacra!” Poco dopo, alla conduttrice che lo rimbrotta chiede, alludendo a Giordano,: “Fate tacere quell’oca”. L’appellativo ornitologico viene più volte ripetuto, anche con l’aggiunta: “Dice stronzate”. Infine Giordano viene definito “deficiente” e “giornalista di periferia”.

12 novembre 2018: Collegato alla trasmissione “Quarta Repubblica” diretta da Nicola Porro, contro Giordano che appoggia la proposta di chiusura festiva dei negozi, Sgarbi lo accusa di essere un “comunista di merda”, un “castrato di merda” e mentre è fuori onda, tra mille “rotture” di cazzo e di coglioni si ripropone di far licenziare da Berlusconi Porro e di far buttare Giordano “nel cesso”. In una trasmissione di poco successiva Sgarbi si presenta con uno strano soprabito orientale variopinto e torna ad inveire contro Giordano, parodiandone ripetutamente il timbro di voce e suscitando ilarità nei presenti. 

Gennaio 2019: Vittorio Sgarbi a “L’Aria che tira” prende di mira Papa Francesco. “Sui migranti non fa un cazzo”, ha detto, definendolo poi “chiaramente antileghista e anti-Santanchè” per avere dichiarato: “Meglio un ateo che un cristiano ipocrita”. Quindi si chiede: “Ce l’ha uno Stato? Si chiama Vaticano? Ci saranno 100.000 posti dove mettere alcuni migranti o il Papa non deve fare un cazzo perché si chiama Papa? Li accolga a casa sua. In quella macchina da denaro che è il Vaticano. Io sono amico della chiesa”.

Marzo 2019: A “Pomeriggio Cinque” esterna qualcosa delle sue opinioni sulle donne:  “Ma tu gliel’hai data a Costanzo se era così bello? Dagliela. E la Pascale sta con Berlusconi perché è bello? La Gregoraci con Briatore?”.

Maggio 2019: Sgarbi è indagato a Genova per diffamazione nei confronti della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore. Durante la trasmissione “L’Aria che tira” Sgarbi aveva apostrofato la consigliera con l’epiteto “capra”, ma anche dicendole “povera ragazza ignorante”, “stai zitta cretina, studia”, “tua madre ha fatto una truffa a fare te”, “studia e non dire stronzate”.

Giugno 2019: Sullo scandalo Ruby Ter, Massimo Giletti invita a “Non è l’Arena” Vittorio Sgarbi e Marysthell Polanco, che riceve da Sgarbi il lusinghiero epiteto: “Puttana pentita!”.

Giugno 2019: “L’aria che tira”: Per Sgarbi “La magistratura è il vero cancro dell’Italia”.

Giugno 2019: All’agenzia Dire Vittorio Sgarbi commenta la prima prova dell’esame di maturità contestando “L’aver inserito nelle tracce il modesto critico d’arte, ‘adiposo’ e del quale non si conosce nulla di originale, Tomaso Montanari”.

Luglio 2019: Durante la trasmissione di Maria Giovanna Maglie “Stasera Italia” Sgarbi e Mughini litigano violentemente discutendo del Russia Gate. “Sono indagini politiche di magistratura corrotta. Corrotta! Corrotta!” sentenzia Sgarbi. “Gradirei che non mi rompessi i coglioni” replica Mughini. Volano insulti: “Merda” e “Testa di cazzo” gli epiteti usati da Sgarbi contro l’interlocutore, che si alza preannunciando di voler prenderlo a calci. Il critico d’arte allora brandisce minacciosamente una sedia per difendersi e contrattaccare. E non finisce qui. Poco tempo dopo Sgarbi a “La Zanzara” su Radio 24 torna ad attaccare Mughini: “Fa un programma di merda, è un ladro. Ha utilizzato un mio contribuito e ha detto che ho fatto una scemenza”. “Vecchio trombone con una faccia da stronzo, rincoglionito pagato da Berlusconi per leccare il culo ai magistrati”. “E’ uno juventino di merda, ho ricevuto migliaia di messaggi di persone che lo odiano”.

Settembre 2019: A “La Zanzara” Sgarbi si lamenta delle “cripto checche di cui questo governo è pieno”. E Giuseppe Conte? “Lui è il primo delle cripto checche”. Klaus Davi interviene: “Ahia, volano le querele”. E Sgarbi: “Abbiamo anche una checca non cripto come Klaus”.

Settembre 2019: in Commissione Parlamentare Cultura, allorché si discute sull’eventuale prestito ad una mostra all’estero dell’opera di Leonardo “L’uomo di Vitruvio”, Sgarbi investe l’On. Mollicone di Fratelli d’Italia gridandogli: “Sei incompetente, taci, non capisci un cazzo”.

Ottobre 2019: Rilascia un’intervista televisiva infarcita di un completo e martellante lessico di scurrile turpiloquio.

17 ottobre 2019: Sul “Giornale” Sgarbi proclama: “L’evasore è un patriota”.

Sul piano socio-psico-clinico, l’illustre critico esibisce un’immagine di sé più volte ribadita con la categorica affermazione: “Io non soffro di manie di superiorità. Io sono realmente superiore.” E’ noto che il resto del genere umano è un gregge di “capre, capre, capre!”. Ed è bello convincersi di essere l’Anti-Fantozzi per eccellenza. Ma le cose stanno realmente così? In quante decine di casi l’apparente Anti-Fantozzi ha messo in scena il gesto teatrale di andarsene indignato da una trasmissione o da una postazione di collegamento, per poi tornare spontaneamente entro pochi secondi a ricollocarsi dove stava? In quante decine di casi ha strumentalmente e codardamente approfittato della tutela dei responsabili di studio per evitare lo scontro fisico con uno o più contraddittori da lui gratuitamente e sanguinosamente ingiuriati, nella maggior parte dei casi in grado di spaccargli la faccia? In quante decine di casi ha lanciato, senza esserne provocato, disonoranti oltraggi sessisti a donne con le quali doveva solo confrontarsi civilmente? In quante decine di casi ha trovato pane per i suoi denti, subendo umilianti ma doverose smentite o correzioni da parte di esperti qualificati nelle materie e negli argomenti da lui rischiosamente affrontati con spavalda presunzione?

Un Essere superiore? E’ caratteristica qualificante di un Semidio perdere le staffe ad ogni infinitesimo segno di dissenso altrui? O l’assumere innumerevoli posizioni tra loro assai mal conciliabili? Difendere ad ogni costo Berlusconi dopo averlo definito “una salma”? Svillaneggiare in modo infamante la magistratura per poi farsi forte delle sue sentenze quando gli fanno gioco nel confronto dialettico? Sostenere la più disinibita condotta amorosa e sessuale (nelle sedi ufficiali, rivendicandola anche per gli omosessuali) per poi insistere e persistere in battute denigratorie, scurrili e ridicolizzanti rivolte contro tutti gli LGBT, oltre tutto dimostrando la più crassa e retriva ignoranza sulle condizioni scientificamente verificate degli orientamenti sessuali? Condannare la violenza mentre la si pratica a parole e con gesti, atti ed iniziative in ogni possibile impropria occasione? Celebrare la femminilità ma oltraggiarla nei modi più beceramente sessisti se rappresentata da donne dissenzienti dai suoi punti di vista?

Ma anche il suo dichiarato interesse psicologico ed estetico per le dimensioni della femminilità non manca di ambigue valutazioni del tutto soggettive, rudemente sommarie, come questa: “Ludovico il Moro, di cui la dama con l’ermellino è innamorata, è in realtà dentro di lei. Mentre la Gioconda è la donna di tutti, è una grande puttanona”.

Si potrebbe andare avanti molto a lungo con questi rilievi. Ma il lettore accorto potrà riscontrare nei suesposti resoconti come pure sul vasto repertorio documentale del Web quanto sinora posto in evidenza. Lungi dal formulare un’avventata diagnosi al di fuori di un corretto set clinico, quali sintomi contemplati dal DSM-V potrebbero teoricamente, a torto o a ragione, essere individuati nella personalità pubblicamente percettibile di Vittorio Sgarbi?

Ipertrofia del Sé? Egocentrismo? Narcisismo istrionico alimentato dal binomio potere-vanità? Isteria reattiva? Compulsione aggressiva? Agli esperti il verdetto diagnostico.

Le modeste conoscenze di chi scrive gli consentono intanto di ipotizzare timidamente qualche personale specificità di tratti dell’augusto Personaggio: 1) Autoesaltazione aggressiva come meccanismo di difesa del Sé da un incombente senso di inferiorità derivante dall’impossibilità di dimostrare una maniacalmente pretesa Onniscienza; 2) Non proprio “omofobia” (traducibile, con vari “dosaggi” di tratti individuali, come sofferto ribrezzo/rifiuto e/o aggressività tendenzialmente violenta e/o fuga) bensì dispregio complessuale “esorcistico”, simbolicamente autoescludente il dispregiatore dalla categoria dispregiata e quindi autorassicurante. Più che un viscerale homo-phobist, un cinico homo-hater sospettabile di insicurezza virile iper-compensata.

Anti-Fantozzi? Semmai, un Super-Fantozzi adescato dalla politica e da potenti holdings di informazione e spettacolo per “fare scena” da giullare provocatore in grado di richiamare vaste masse di audience (di candidi, generosi, convinti suoi estimatori di bocca buona e annebbiato discernimento, come pure di suoi dispregiatori comunque incuriositi dalle sue estemporanee performances isteriche) come soltanto certi divi della canzone o del cinema sono in grado di fare, chiedendo però molto di più per i loro interventi.

Il guaio è che EgoSgarbozzi, da un lato ingiustamente negletto nelle sue non comuni competenze storico-artistiche e dall’altro intensivamente allettato e sfruttato quasi soltanto per le sue rudi, confuse, cervellotiche “sparate” con sicuro effetto di balzo dell’audience, rappresenta oggettivamente un perdurante fattore di sistematica diseducazione ad ogni civile dibattito. Contento e coglionato, si immola ad opportunismi tele-mercantili di cui pare non rendersi neppure conto. E il senso civico delle nuove generazioni può mai elevarsi a consolidata tendenza morale, con mass-media così cialtronescamente venali?

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