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Uno studio rivela: i soldi danno la felicità? Sì, se non sono… troppi

Non solo, uno studio condotto da un’università americana ha calcolato quanto bisognerebbe guadagnare per raggiungere la felicità

Lo dice uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Psicologiche della Purdue University, nello Stato americano dell’Indiana. La ricerca ha infatti scoperto quanti sono effettivamente i soldi che portano la felicità. Perché come c’è una soglia minima di entrate per poter dormire sonni tranquilli, ce ne sarebbe anche una… massima. 

Quanti soldi danno la felicità?

Superata una certa soglia di stipendio, infatti, l’infelicità sarebbe dietro l’angolo. Che sia vero oppure no, lo studio è stato preso molto seriamente. Tanto da essere stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behaviour. La ricerca ha indicato come reddito ideale adatto a una vita spensierata quello che, in America, non superi 95.000 dollari. Non un dollaro di più. Nel nostro Paese, quindi, considerando le diversità di tasse e dello stile di vita, lo stipendio annuo ideale sarebbe quello compreso tra i 48.000 e i 60.000 euro. 

A tale considerazione i ricercatori sono giunti grazie alla collaborazione di una società di consulenza americana, la World Gallup World. La società ha mappato un gran numero di individui: oltre 1,7 milioni di persone dai 15 anni in su. Si potrebbe ovviare che si tratta di uno studio in linea con lo stile di vita americano, che poco ha a che vedere con quello del nostro Paese. La ricerca, in realtà, sarebbe attendibile anche in base alla forbice dei vari Stati extra-USA, visto che lo studio è stato condotto su ben 164 paesi, e non soltanto in America.

Lontano dai vizi

In ogni caso, da Paese a Paese, sarebbe bene, in accordo con quanto dichiarato dalla ricerca, non superare mai questa soglia massima; pena la perdita della felicità, diventando schiavi del guadagno. Secondo i ricercatori, infatti, i soldi danno la felicità nella misura in cui soddisfano le nostre necessità primarie, come per esempio avere una casa, far fronte alle spese e condurre una vita dignitosa. In generale, quindi, i soldi danno la felicità quando sono in grado di rispondere ai nostri bisogni principali. 

L’ideale sarebbe, quindi, tralasciare tutti quelli che sono i bisogni indotti: quelle spese in merci, materiali e immateriali, che la pubblicità e la nostra società puntano a farci credere indispensabili per il nostro benessere psicofisico, ma di cui in realtà non necessitiamo. Il rischio sempre maggiore è quello di entrare in una spirale di bisogni superflui che non solo non garantirebbero la felicità, ma anzi, ne ostacolerebbero il raggiungimento. 

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