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“Tour del Degrado” nel Municipio XI di Roma (pt. 2)

Ponte Galeria, Piana Del Sole: tra cave e rifiuti, il degrado regna sovrano

La seconda parte del nostro ‘Tour del Degrado’ nel Municipio XI di Roma, riguarda le zone più periferiche: Spallette, Ponte Galeria e Piana Del Sole, per intenderci.

Ad accompagnarci Daniele Calzetta, consigliere del Municipio XI in quota Forza Italia. Partiamo da via Senorbi, zona Spallette. Una via costellata di veri e propri crateri. Da via Senorbi, arriviamo a via Arzana, strada chiusa, nonostante potrebbe costituire un ottimo collegamento con la via Portuense. Unica nota positiva: anche grazie all’intervento di Calzetta, è stato fatto ripulire il fosso che costeggia la via che, nei giorni dell’alluvione, era straripato, allagando le aree adiacenti.
Poco distante da via Arzana, incontriamo, sempre in zona Spallette, i 2 giardini di via Siligo e via Narcao. Giardini ‘costruiti’ ma inutilizzati, lasciati all’incuria e al degrado, con erbe alte.

In merito, lo stesso Daniele Calzetta, ha presentato delle interrogazioni al Municipio XI.
Per quanto riguarda il manto stradale di via Senorbi, in un’interrogazione che risale al 10/09/2013, si legge: “La strada in oggetto è in uno stato di pericolo” determinato “dalla presenza di numerose buche”. La risposta è arrivata il 25/09/2013. “Al fine di preservare l’incolumità pubblica” – si legge nel testo della risposta – sono stati effettuati interventi di “copertura delle buche”. Un anno dopo, e siamo di nuovo al punto di partenza.
Sui giardini, invece, le interrogazioni presentate dal consigliere risalgono all’ottobre del 2013. Il 19 di quel mese, Calzetta chiedeva “di far intervenire il servizio giardini per la manutenzione e la sistemazione dei giardini in via Siligo e via Narcao”. Già lo scorso anno, Calzetta denunciava che questi giardini erano stati “realizzati da qualche anno” pur, tuttavia, rimanendo chiusi ai cittadini. All’epoca, la risposta di Maurizio Veloccia, presidente del Municipio, chiariva come quel giardino non fosse ancora in carico al Municipio.

Questo, è un problema che riguarda anche l’asilo di via Lorenzo Allievi, zona Ponte Galeria, anch’esso ancora inutilizzato. Attualmente, la struttura, è ancora in mano al costruttore. Da sottolineare anche che, la strada tutt’intorno, è considerata inagibile. Tuttavia, proprio su quella strada sono state costruite molte case, oltre l’asilo stesso, e un supermercato. Inoltre, la costruzione delle case, ha ostruito i canali che conducevano al fosso circostante. Risultato: poche gocce di pioggia e si allaga tutto.

Sempre a Ponte Galeria, troviamo il parcheggio c.d. ‘a scambio’ per la ferrovia, anch’esso abbandonato all’incuria e al degrado. Anche il ponte che avrebbe dovuto fare da collegamento con la ferrovia, è stato chiuso. A ridosso del parcheggio, inoltre, possiamo notare come i canneti del Rio Galeria, a seguito dell’alluvione del 31 gennaio, siano in pessime condizioni. Anche su questi 2 punti, sono state presentate delle interrogazioni. Relativamente al parcheggio, in un atto datato 19/10/2013, il consigliere Calzetta chiedeva al Municipio se ci fosse l’intenzione “di ultimare il progetto, visto che è mancante del tratto per raggiungere la stazione ferroviaria FM1 di Ponte Galeria”.
Il progetto iniziale, infatti, come specificato dallo stesso Calzetta, “aveva individuato l’area per il parcheggio e per la passerella pedonale (sia il parcheggio che la passerella sono stati realizzati) e per la realizzazione di un marciapiede e/o un sottopasso per raggiungere la stazione”. Tuttavia, non si capisce perché “l’ultimo tratto riguardante le F.S. non sia mai stato realizzato, nonostante risulti che il tutto è stato approvato”.
Per quanto riguarda invece lo stato di manutenzione dei canneti, la competenza – fanno sapere – è dell’Agenzia della Regione Lazio Ardis, “ai sensi della Delibera di Giunta Regionale del Lazio n. 4398 del 28 settembre 1999”.

Dal parcheggio a scambio di Ponte Galeria, giungiamo su via della Muratella. Una via ai limiti dell’immaginazione. Strade strette e incomplete, lavori iniziati e mai ultimati. E, come se non bastasse, senza illuminazione. Sono stati infatti rubati i cavi della luce.

Ci spostiamo verso Piana Del Sole. Nel tragitto, osserviamo che la zona è piena di cave, alcune dismesse, altre no. Proprio nei giorni dell’alluvione, la cava che si trova di fronte all’incrocio tra via Cristoforo Sabbatino e via della Muratella è franata, invadendo anche i binari della ferrovia che passa proprio su quella strada. La zona della cava è ora stata recintata, ma ci voleva una frana per metterla in sicurezza.
Anche della questione cave, se ne è occupato Daniele Calzetta. In un’interrogazione datata 26 settembre 2013, il consigliere chiedeva perché “nonostante alcune delle cave abbiano terminato l’escavazione”, non sia stato ripristinato “lo stato dei luoghi”, come tra l’altro previsto anche dalla legge sulle cave che “prevede che i cavatori per il rilascio dell’autorizzazione devono versare una cauzione” cosicché, nel caso in cui non venissero risistemati i terreni,  possano essere il Comune e/o la Regione a provvedere “al risanamento”.
Calzetta chiedeva anche di verificare “perché le cave non attive non avessero (all’epoca) ancora ottemperato a quanto previsto dalla legge e perché nel contempo la Regione continui a rilasciare permessi”, sempre che le cave “ne siano in possesso”.
Calzetta evidenziava anche “come mai nel comprensorio tra via Usini e via Portuense, dietro la collina dove i lavori sembrano finiti, non siano ancora stai bonificati i terreni lasciati con enormi buche”. Relativamente alla zona di Castel Malnome, invece, Calzetta chiedeva come mai “anziché procedere alle condizioni di ripristino del terreno, si continui a scavare”. E proprio nella zona di Castel Malnome, su via A. G. Lecchi, possiamo notare come i camion delle cave, passando, abbiano provocato enormi fratture al manto stradale.

Su via Sabbatino, i problemi che riscontriamo sono anche altri. La via, dove si trova anche il capolinea del 701, in realtà troppo stretta, se consideriamo il passaggio ambo i lati anche di mezzi pesanti come gli autobus, è costeggiata da un fosso; la strada, però, non è delimitata. Solo in seguito alle alluvioni sono stati messi alcuni pali che segnalano, oltre la strada, la presenza del fosso.

Allontanandoci da via Cristoforo Sabbatino, giungiamo nei pressi della stazione ‘Fiera di Roma’. A parte il degrado in cui versa la fermata stessa della stazione – ricordiamo che la Fiera di Roma è anche un centro di attrazione turistica – poco prima, alla rotonda ci imbattiamo in una vera e propria discarica a cielo aperto. Su alcuni new jersey, posti a delimitare il confine della discarica, si legge: “No discarica”. Siamo anche stati parecchio ‘fortunati’: abbiamo trovato un gatto morto, buttato appositamente tra i rifiuti.
Di fronte a questa discarica, ve ne è un’altra. Stavolta, però, l’area è stata posta sotto sequestro dalla Polizia Locale, ma non è ancora stata bonificata.

Sempre nella zona di Castel Malnome, oltre alla presenza delle cave, riscontriamo anche quella di rifiuti lasciati abbandonati sul ciglio della strada o, nell’ipotesi ‘migliore’, ben accantonati da una parte, fino a creare dei piccoli montarozzi. Come quelli nei pressi dell’ex deposito Agip, oggi abbandonato e incustodito. Proprio lì a fianco, infatti, si sono costituite delle piccole discariche abusive a cielo aperto. Inoltre, un palo della luce che si affaccia sul Rio Galeria, a seguito delle alluvioni dello scorso gennaio, è caduto e non è ancora stato risistemato.

Da segnalare anche la presenza di molte antenne ripetitori, tra cui quella in via A. G. Lecchi angolo via Aurano. Calzetta, ancora una volta per il mezzo di un’interrogazione, in data 9/01/2014, chiedeva “di intervenire ed evitare l’installazione di altre antenne (ripetitori per telefonia mobile)” dal momento che, proprio in quei giorni, “si stava procedendo all’installazione di una nuova antenna” nella via sopraindicata.

Infine, la Valle Galeria, dove affiorano molte criticità. A partire dall’inceneritore di rifiuti farmaceutici. Gli stessi rifiuti che, a seguito delle alluvioni, ‘galleggiavano’ sulla pozza d’acqua che si era creata, riversandosi intorno all’area. Poco distante dall’inceneritore di rifiuti farmaceutici, anche una raffineria da cui, sempre in occasione delle alluvioni dello scorso gennaio, era fuoriuscito del petrolio, che era andato a finire sui campi tutt’intorno. L’area della raffineria è attualmente oggetto di bonifica.

Tornando verso via Senorbi, dove il nostro ‘Tour del Degrado pt.2’ è iniziato, notiamo, all’incrocio tra via Portuense e via della Magliana, una struttura dismessa e inutilizzata, che precedentemente ospitava una Asl.

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