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Sull’onda della green passion

Rubrica di Federica Basili

"Da un gradino d'oro – fra i cordoni di seta, i veli grigi, i velluti verdi e i dischi di cristallo che s'anneriscono come bronzo al sole – vedo la digitale aprirsi su un tappeto di filigrane d'argento, d'occhi e di capigliature. 
Monete d'oro giallo sparse sull'agata, colonne di mogano sorreggenti una cupola di smeraldi, mazzi di raso bianco e fini verghe di rubino circondano la rosa d'acqua.
Simili a un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano alle terrazze di marmo la folla delle giovani e forti rose".

Arthur Rimbaud
 

In tempi recenti, sarà per la crisi economica che sempre più affligge la nostra società, sarà per l’innato istinto di tornare alle origini, ha preso sempre più piede la passione di coltivare fiori e piante in casa propria alla vecchia maniera. Non è un caso che numerose trasmissioni televisive concentrino i proprio contenuti sul rinnovamento e abbellimento dei giardini: vere e proprie squadri di ragazzi tra giardinieri e architetti di esterni partono a bordo dei loro camioncini in soccorso dei cittadini che hanno un disperato bisogno di rinnovare le aree verdi dei palazzi in cui vivono.

Chi è sprovvisto di giardino nella propria abitazione, non deve certo disperare: l’orto urbano è tornato in voga ed è diventato una vera e propria istituzione.

Il fenomeno in realtà risale al periodo della Seconda Guerra Mondiale quando comprare il cibo, soprattutto per le famiglie molto numerose, stava diventando un impegno sempre meno sostenibile. Per tale ragione, per garantirsi l’approvvigionamento alimentare, molte famiglie che vivevano nelle grandi città, si coltivavano il proprio orto amatoriale. Non stupisce che la moda per la cura dei giardini e, in generale degli ambienti esterni, provenga dall’Inghilterra dove è stato addirittura coniato il termine “Victory Gardens”: chiamati anche “giardini di guerra” o “per la difesa”, erano appezzamenti di terra nei pressi di residenze private o parchi pubblici. Tale utilizzo dei terreni comuni si diffuse moltissimo anche negli Stati Uniti e in Germania già a partire dalla Prima Guerra Mondiale.

In tempi moderni gli orti urbani corrispondono a terreni agricoli di proprietà comunale destinati alle coltivazioni ortofrutticole; in tal modo l’utilizzo dell’area adibita all’orto, riesce ad unire l’utile al dilettevole: oltre ad essere salvaguardata dal degrado e dagli atti vandalici, è tutelata da un gruppo di cittadini che possono così godere di un territorio comune prendendosene cura personalmente e svolgendo allo stesso tempo un’attività all’aria aperta. Il Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, ad esempio, ha dato in concessione un’area attrezzata ad orti urbani di circa 4 ettari in via della Consolata nel Municipio XVI.

Insomma la 'Green Passion' sta contagiando diverse fasce della popolazione: basti pensare che esistono siti internet interamente dedicati all’argomento, sui quali poter consultare esperti in fatto di piante e fiori e su cui poter acquistare kit di coltivazione amatoriale.

Sulla scia di questo genuino avvicinamento alla natura, abbiamo deciso di proporre una nuova rubrica rivolta a chi ama dedicarsi alla cura di fiori e piante e a chi desidera coltivare in casa propria spezie e succulente erbette molto utili nella preparazione degli alimenti. Ogni mese sarà spiegata in modo dettagliato la coltivazione di una pianta (di un fiore, di una spezia, di un arbusto) così da permettere anche a chi non ha esperienza nel campo, di abbellire il proprio giardino o balcone con coloratissimi fiori oppure di crearsi il proprio orticello fatto in casa.

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