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Roma, Verdone: problema siamo noi, ma dopo 107 bus in fiamme mi arrabbio

L’attore e regista romano ha ricevuto l’iscrizione ad honorem all’ordine dei Farmacisti di Roma

"Nel mio ultimo film sono stato fin troppo indulgente su Roma. Non ho mostrato le bruttezze, ho messo le luci in un certo modo, ho cancellato le scritte sui muri e non ho mostrato la monnezza. Il problema è pure di chi ci governa certo ma anche di noi romani. Certo se il 107esimo autobus piglia fuoco mi arrabbio e dico: 'Siete degli incapaci'". Così l'attore e regista Carlo Verdone dal palco del Cinevillage Parco Talenti dove questa sera ha ricevuto l'iscrizione ad honorem all'ordine dei Farmacisti di Roma.

In 'Maledetto il giorno che ti ho incontrato' disquisiva con Margherita Buy di lassativi e pillole antidepressive. E poco dopo essere svenuto nel supermercato chiedeva, senza consultare il medico, "15 gocce di ansiolitici" contro le sue "distonie neurovegetative". In 'Viaggi di nozze', quando interpretava il nevrotico medico Raniero, prescriveva una compressa di Loposid Retard al posto del Trimagon 300 durante le sue nozze e "Crematon 300" contro "il pacco emorroidario" a pranzo, in un vagone ristorante pieno di inorriditi compagni di viaggio.

In 'Benedetta Follia' esaminava lastre e discuteva di cortisone mentre nel suo prossimo film, 'Si vive una volta sola' i quattro protagonisti sono medici, anestesisti e infermieri.

Visti questi precedenti era abbastanza naturale che, prima o poi, l'attore e regista Carlo Verdone ricevesse un riconoscimento come quello di stasera: poco fa, infatti, al noto comico romano è stata consegnata solennemente l'iscrizione ad honorem all'albo dei Farmacisti dell'ordine della Provincia di Roma "per le sue approfondite conoscenze mediche".

Verdone è stato "premiato" al CineVillage di Parco Talenti prima di un dibattito con il critico cinematografico Mario Sesti, alla presenza di Stefano Sampaolo, vicepresidente e assessore al'Urbanistica del III Municipio. Verdone è parso contento e divertito dal riconoscimento, arrivato dopo anni segnati da un rapporto molto stretto con le medicine, sia sul set che nella vita privata

 L'attore ha indossato il camice da farmacista e subito dopo ha ricevuto l'iscrizione all'albo. Poi, però, ha tenuto a smentire il mito del Verdone ipocondriaco. "Non ne posso più di essere considerato ipocondriaco- ha detto ridendo- l'amore per le medicine mi è venuto perché nella mia famiglia sono passati, e venuti spesso a cena, molti medici famosi negli anni 60. Inoltre il comò di mia madre era una sorta di sagrato di medicine, piena di ansionitici e stabilizzatori dell'umore

Mi sono incuriosito alle medicine in questo modo. La mia è una passione, non leggo i 'bugiardini' ma mi piacciono le letture di congressi su questa o quell'altra malattia. Però grazie alla mia passione ho anche salvato la vita a quattro persone. Ancora mi chiamano e mi mandano regali a Natale".

Sampaolo ha ricordato che Verdone ha "girato anche una scena cardine di un suo film (Un sacco bello, ndr) nel III Municipio. Il palo della morte allora era la fine della città, era come le Colonne d'Ercole di Roma. Sarebbe bello, il prossimo anno, festeggiare i 40 anni del film proprio al palo della morte". Concluso il dibattito e' iniziata la proiezione dell'ultimo film di Verdone, 'Benedetta Follia' (Zap/ Dire) 

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