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Roma. Tentato incendio nella casa di un autore di Report. Parla Ranucci

Forse la ‘ndrangheta, forse addirittura l’Isis: “Ancora nessuna certezza, ma di certo è un brutto segnale”

L’episodio è avvenuto questa notte, a Ostia Antica. Ai danni di Federico Ruffo, che è uno degli autori di Report: il celebre e coraggioso programma di inchieste che per una ventina di anni fu di Milena Gabanelli e che ora, dal marzo 2017, è guidato da Sigfrido Ranucci.  

A raccontare l’accaduto, ai microfoni di ‘Un giorno speciale’, è proprio lui.

“Alle 4 mi ha chiamato Federico per dirmi che avevano tentato di incendiare la sua abitazione. Per fortuna si è svegliato perché aveva sentito un rumore dall'esterno. Dai primi accertamenti sembra che le persone fossero almeno tre: hanno cosparso di benzina il cancello, parte delle scale e poi il pianerottolo dove abita lui. Hanno fatto una croce con la vernice rossa ma hanno fatto rumore urtando una ciotola dell’acqua per il cane. Federico è uscito fuori e loro sono scappati”.

Sull’identità dei responsabili, e sulle loro motivazioni, c’è la massima incertezza. “Se questa sia solo un’intimidazione o se avessero intenzione di appiccare il fuoco, non lo sappiamo. Certo è che si tratta di un brutto segnale”.

Marco Guidi, giornalista di lunghissimo corso e ospite fisso della trasmissione condotta da Francesco Vergovich, ha prontamente sottolineato che “la croce è un segnale tipico di alcune associazioni mafiose, tra cui la ‘ndrangheta”. Il riferimento sottinteso, vedi ciò che è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Report, è relativo “all’inchiesta sui collegamenti della morte di un collaboratore della Juventus coinvolto nel bagarinaggio e sui rapporti tra 'ndrangheta, ultras e alcuni dirigenti della società bianconera”

Ranucci, però, ha allargato il ventaglio delle ipotesi. Preannunciando che lunedì prossimo andrà in onda una puntata in cui si parlerà dei traffici di carburante proveniente dall’ISIS e dalla Libia. Un business enorme, con 6 miliardi di evasione.

Il fronte dei nemici di Report, già amplissimo, non smette mai di allargarsi.

 

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