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Roma sta morendo, cittadini costretti ad andarsene o morire di fame | Aumenta la soglia di povertà: non bastano più nemmeno due stipendi

roma sommersa dai debiti - romait.it

Un’ombra sempre più netta grava sulla Capitale: la Caritas Roma denuncia che Roma non è più solo una città in crescita economica, ma una “città di cristallo” nel senso più duro del termine — splendida da fuori, ma fragilissima dentro. Percentuali di rischio povertà alle stelle, lavoratori che non ce la fanno con due stipendi e famiglie costrette a decisioni drammatiche.

Secondo l’ultimo rapporto della Caritas Roma, il 15,8% dei residenti è a rischio povertà, mentre il 6,9% vive in una condizione di grave disagio abitativo e il 3,2% si trova in situazione di deprivazione materiale e sociale. Il dato più allarmante: l’8,5% dei lavoratori romani è considerato “working poor” — ossia lavora, ma non riesce a garantirsi condizioni di vita dignitose. Il messaggio è chiaro: due stipendi non bastano più per stare tranquilli.

La Capitale, che pure registra un reddito medio pro-capite superiore alla media nazionale, mostra una doppia realtà. Da una parte i grandi eventi, gli investimenti, il turismo in ripresa; dall’altra un territorio segnato dalla difficoltà di accedere all’abitazione, dalla sanità messa sotto pressione e dalla precarietà lavorativa che non protegge più. Il rapporto evidenzia come il disagio non riguardi solo chi è disoccupato, ma anche chi lavora eppure è costretto ad “arrangiare” la vita quotidiana.

Famiglie sotto pressione: casa e lavoro sempre più insicuri

Una delle dimensioni chiave del disagio a Roma è la casa. Il rapporto segnala che un numero sempre maggiore di famiglie affonda sotto il peso di affitti, bollette e spese ordinarie. Quando la casa diventa un costo insostenibile, aumentano sfratti, coabitazioni forzate e partenza da Roma verso aree più accessibili.

Il lavoro, da solo, non è più un salvagente. I lavoratori con contratti a termine o part-time saltuario, anche se percepiscono due stipendi, si trovano in condizioni vulnerabili: l’aumento dei costi della vita, della mobilità, dell’istruzione per i figli erode rapidamente anche retribuzioni che fino a pochi anni fa sarebbero sembrate adeguate.

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Una città che rischia l’esclusione sociale diffusa

Il rapporto della Caritas Roma descrive un fenomeno che va oltre la “povertà economica”: molte persone sperimentano la rinuncia di prestazioni sanitarie, l’impossibilità di accedere ad attività extra-scolastiche per i figli, l’isolamento sociale. È un disagio che cresce silenzioso, ma che – avvertono gli operatori – non è più marginale.

La formula «città che splende e città che soffre» non è una contraddizione: è la realtà che emerge dalla “città di cristallo” descritta dalla Caritas. Se Roma vuole restare capitale di speranza, è necessario che le politiche pubbliche intervengano sulla casa, sul lavoro stabile e sulla riduzione delle disuguaglianze.

Se due stipendi oggi non sono sufficienti per vivere serenamente a Roma, la domanda diventa inevitabile: quale spazio resta per chi ha meno? Per le famiglie numerose, per i giovani fuori sede, per gli anziani soli? La città bella appare, ma dietro la facciata molti rischiano di non avere più futuro.