Roma rimane senza acqua, nidi e materne chiusi fino a nuovo ordine | i genitori bloccati senza alternative
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L’improvvisa mancanza d’acqua in una larga porzione di Labaro ha provocato la chiusura di nidi e scuole dell’infanzia, lasciando famiglie e lavoratori senza alcuna alternativa nell’arco di pochi minuti.
La mattinata nel quadrante nord di Roma è iniziata nel peggiore dei modi per centinaia di famiglie, trovatesi davanti ai cancelli chiusi di nidi e materne senza alcun preavviso. Il fuori servizio idrico, pur annunciato il giorno precedente, ha colpito una zona più ampia di quella indicata, generando un effetto a catena che ha stravolto routine, impegni lavorativi e organizzazione familiare. Bambini rimandati a casa, genitori in affanno e scuole chiamate a gestire l’emergenza in tempo reale.
Il titolo riflette fedelmente l’impatto della mattinata: un quartiere intero spiazzato da un disservizio inatteso, con famiglie rimaste improvvisamente senza appoggi e con strutture educative costrette a chiudere. L’acqua è tornata solo in alcune aree, mentre altrove il blocco ha paralizzato la didattica e complicato la vita quotidiana di chi non ha potuto far altro che improvvisare.
L’episodio ha messo in luce quanto un guasto o un fuori servizio programmato ma non perfettamente circoscritto possa sconvolgere l’equilibrio di un territorio. A rimetterci sono stati soprattutto i più piccoli, insieme a un sistema scolastico costretto a reagire all’improvviso e a famiglie disorientate che chiedono risposte e maggiore chiarezza.
Un’interruzione inattesa che travolge scuole e famiglie
Nelle prime ore del mattino, i genitori che si sono presentati all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia Arcobaleno hanno scoperto solo all’ingresso che le attività non si sarebbero svolte a causa dell’assenza d’acqua. Lo stesso scenario si è ripetuto nella materna Il Trenino e nel nido di Colli d’Oro, con un via vai frenetico di auto, telefonate e messaggi nelle chat dei genitori. Molti hanno dovuto fare retromarcia, altri hanno portato i figli sul luogo di lavoro; altri ancora hanno chiesto permessi o aiuti a nonni e babysitter.
L’imprevisto ha coinvolto strutture poste ben oltre le vie indicate nell’avviso del fuori servizio programmato. La mancanza d’acqua si è estesa oltre parchi, pinete e strade non elencate nell’informativa, un dettaglio che ha generato rabbia e frustrazione. Le famiglie lamentano l’assenza di una comunicazione tempestiva e la difficoltà nel capire perché scuole così distanti dall’area segnalata siano state comunque colpite. La situazione ha alimentato il senso di smarrimento e la richiesta di maggiore trasparenza su interventi così impattanti.

Interventi in corso e un quartiere che chiede chiarezza
Il municipio ha spiegato che il fuori servizio è iniziato prima del previsto e ha interessato una zona più ampia del previsto a causa della rete interconnessa e delle condutture condivise. Solo nelle prime ore della giornata è stato possibile verificare l’effettivo raggio del disservizio e adottare le misure necessarie, con dirigenti scolastici e personale impegnati a decidere rapidamente come procedere. Mentre alcune scuole medie hanno riaperto grazie al ripristino della pressione idrica, nidi e materne sono rimasti chiusi fino a nuovo ordine.
I tecnici sono al lavoro per riportare l’acqua in tutte le abitazioni e negli edifici pubblici, mentre nel quartiere sono state predisposte autobotti in vari punti strategici. Il municipio ha riferito che, se necessario, verranno richiesti ulteriori mezzi di rifornimento per sostenere le aree più colpite. Le famiglie, però, continuano a chiedere spiegazioni: come è possibile — si domandano molti — che un guasto o un intervento programmato possa estendersi così a sorpresa, lasciando senza supporto genitori già alle prese con impegni inderogabili? In attesa del rientro definitivo dell’emergenza, nel quartiere resta la sensazione di una giornata caotica e di una fragilità organizzativa che rischia di ripresentarsi.
