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Roma pulita: senza senso civico nessuna soluzione politica vale

Senza un’educazione civica radicata nei romani nulla potranno le soluzioni costruite a tavolino

La pulizia della Capitale è una questione in cima alle priorità indicate da sempre dai cittadini romani, una questione annosa con cui le diverse amministrazioni si sono dovute confrontare, ottenendo in verità, scarsi risultati.

A 5 giorni dalle votazioni amministrative piovono le dichiarazioni dei candidati alla poltrona di sindaco, fiumi di parole, soluzioni costruite a tavolino per ogni problema, vendute fino all'ultimo minuto di campagna elettorale.

Ma il biglietto da visita della città è sempre lo stesso, rimane invariato con il passare degli anni: strade dissestate e sporche – ed è poca la differenza tra una via o piazza centrale ed una in periferia, il quadro non cambia molto – , un trasporto pubblico ridotto ai minimi termini per efficienza, che neanche la più fervida fantasia potrebbe concepirne l'esistenza.

Così ciascun candidato, alla precisa domanda sul cosa fare per rendere Roma una città pulita, snocciola il suo piano che trasformerà la Capitale in una città più decorosa, all'altezza del suo nome.

Senza un'educazione civica radicata nei romani nulla potranno le soluzioni costruite a tavolino, neanche le ammirevoli iniziative intraprese, di tanto in tanto, da privati cittadini, per contrastare il degrado di strade, piazze e parchi.

Senza un impegno civico forte, assunto dall'individuo, è arduo pensare a delle soluzioni tecniche; occorre un salto di qualità degli abitanti della città eterna.

Sono 2 indirizzi che viaggiano insieme, la soluzione tecnica e il senso civico, l'uno non può fare a meno dell'altro.

Da domenica la raccolta dei rifiuti ha subìto un rallentamento, ieri c'è stato lo sciopero nazionale di 24 h del settore "igiene e ambiente" a cui hanno aderito circa il 70% dei lavoratori dell'Ama, con le conseguenze visibili ancora oggi sui marciapiedi del centro, giovedì 2 giugno, giorno festivo, è prevista un'ulteriore riduzione del servizio di pulizia, a cui seguirà una fine settimana come il solito non al massimo dei giri, quindi si arriverà a domenica 5, giorno dedicato al voto.

I gabbiani avranno da lavorare con tutti quei sacchi di plastica lasciati nelle vie e i ratti faranno festa.

E tutto questo, bisogna ricordare, a fronte della spesa più alta a livello nazionale che il cittadino romano affronta ogni anno per la pulizia e l'igiene della sua città, 250 euro, il doppio della media nazionale, secondo il rapporto pubblicato dalla Confartigianato.

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