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Roma Magliana, l’Imam: “Nell’Islam solo appelli alla fratellanza”

“Il nostro ruolo nelle moschee è religioso. A noi quindi il compito di indottrinare culturalmente i membri della nostra comunità”

"Le prime vittime del terrorismo siamo noi. L'Islam non è terrorismo anzi, siamo noi i primi a morire sotto i suoi colpi e i primi a pagarne le conseguenze in termini sociali, culturali e di vite umane". A dirlo è l'imam della moschea di Magliana, Sami Salem, interpellato dall'agenzia di stampa Dire in merito agli attacchi terroristici di venerdì a Parigi. "La comunità islamica a Roma e non solo, è bene integrata nella società e da sempre offre un contributo fondamentale- aggiunge a proposito di un eventuale inasprimento dell'opinione pubblica nei confronti della comunità dopo gli attacchi di venerdì- scagliarsi contro di noi in questo momento non giova a nessuno, né a noi, né alla società stessa. Al contrario, dobbiamo essere tutti uniti per combattere il fenomeno del terrorismo e su questo versante siamo in prima linea e non ci sottrarremo".

In che modo combatterlo? "Il nostro ruolo all'interno delle moschee, è religioso. A noi quindi il compito di indottrinare culturalmente i membri della nostra comunità, intervenire laddove vi siano segnali di devianza ideologica e offrire un sostegno e un aiuto soprattutto ai giovani che hanno smarrito la retta via. Alla Polizia e all'intelligence il compito invece di stanare potenziali terroristi", replica l'imam. Quindi un riferimento ai dettami islamici: "Uccidere un'anima innocente equivale ad uccidere tutta l'umanità – conclude Salem – Questo un dogma sacro nell'Islam. Il terrorista che uccide un essere umano ci uccide tutti, per questo è da considerarsi come un nemico comune per noi, per i romani e per qualunque altro cittadino del mondo. Nell'Islam non ci sono appelli alla morte, ma solo alla carità e alla fratellanza".

*Foto dal profilo Facebook

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