Roma: l’etologo Andrea Lunerti lancia l’allarme sulla diffusione della vespa orientalis
La vespa orientalis ha ormai varcato la “barriera naturale” del Sud ed è presente stabilmente nelle aree urbane fino a Roma

La Vespa Orientalis
Salta agli occhi di chi transita in piazza Euclide la stretta prossimità tra vita quotidiana e sorprendenti sorprese della natura urbana. Ed è proprio qui che l’etologo Andrea Lunerti è intervenuto in un ufficio che si affaccia sulla piazza per rimuovere un nido di vespa orientalis, mettendo in luce un fenomeno tutt’altro che marginale: questi insetti, potenzialmente pericolosi, stanno avanzando rapidamente entro i confini cittadini.
In un video diffuso sui social, Lunerti spiega con chiarezza e senza fronzoli: la vespa orientalis non è un ospite occasionale, ma un’entità che Regione e amministrazioni dovranno presto prendere seriamente in considerazione.
Le origini dell’allarme sulla vespa orientalis: siamo solo all’inizio?
La notizia giunge oggi, 23 agosto 2025, grazie al servizio di CorriereTV che documenta l’operazione di rimozione del nido realizzata da Lunerti ai Parioli, vicino a piazza Euclide. Il video non è un semplice documentario: è un invito concreto a considerare l’urgente necessità di attenzione verso questa specie.
Cronaca di una espansione
La vespa orientalis, specie autoctona del meridione d’Italia, sta spostando sempre più il suo areale verso il centro-nord della penisola. Si parla di segnalazioni a Grosseto e Trieste dal 2020, arrivi a Genova (zona porto), un esemplare documentato a Livorno in agosto 2022 e successivamente in Sardegna.
Questa pressione geografica è spinta da cambiamenti climatici e ambientali: nuovi habitat si aprono anche in città come Roma, dove la presenza di rifiuti o di fessure negli edifici può fornire condizioni ideali per nidificazioni impreviste.
Come si riconosce e dove nidifica
La Vespa orientalis si distingue nettamente per il corpo rossiccio e una banda gialla sull’addome e sulla testa. Non va confusa con la Vespa mandarinia, non presente in Italia.
Preferisce ambienti umidi o cavità protette: intercapedini, muri, persino locali inutilizzati o scantinati. Questi sono i luoghi in cui Lunerti ha più spesso rinvenuto i nidi — come quello rimosso all’ufficio ai Parioli.
I rischi e i consigli dell’esperto
Niente allarmismi, ma attenzione. Il pungiglione della vespa orientalis può rappresentare un pericolo serio, soprattutto per chi è allergico o ignaro della presenza del nido. L’intervento di Lunerti dimostra un approccio scientifico e prudente: isolamento dell’area, uso di strumenti adeguati, comunicazione trasparente cogliendo la natura della minaccia.
Dal video emerge una raccomandazione chiara: non tentare di eliminare le vespe da soli, soprattutto vicino al nido — gesto pericoloso; rivolgersi a professionisti è la scelta responsabile.
Perché questo avviso è oggi urgente
- Espansione rapida: la vespa orientalis ha ormai varcato la “barriera naturale” del Sud ed è presente stabilmente in aree urbane fino a Roma.
- Prossimità con l’uomo: nidifica in spazi frequentati, come uffici o appartamenti, mettendo a rischio chi non è preparato o non se ne accorge.
- Potenziale pericolosità: bastano pochi insetti per scatenare reazioni allergiche; casi di aggressività verso l’uomo sono documentati.
A Roma ormai il confine tra urbano e selvatico si fa più sottile. L’allarme lanciato da Andrea Lunerti va letto come un invito a guardare con più attenzione anche ciò che si cela dietro una parete o dentro un piccolo giardino.
Il video social – ormai parte della nostra informazione quotidiana – è un segnale: natura e città non sono mondi separati, ma interconnessi. E in questo intreccio, quando una specie come la vespa orientalis fa capolino, serve autorità, competenza, e una comunicazione limpida: senza toni allarmistici, ma con la fermezza di chi conosce il campo.