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Roma, famiglia non paga la mensa: il nome della figlia finisce sul web

La sindaca Raggi: «Grave violazione della privacy. Faremo accertamenti, siamo contro ogni forma discriminazione»

Sul sito del Comune di Roma sono comparsi, evidenziati in grassetto, nome e cognome di una bimba delle elementari indicata come morosa perché i genitori non avrebbero pagato le rette della mensa. La sindaca Virginia Raggi parla di errore e fa sapere di aver avviato «accertamenti finalizzati a individuare precise responsabilità», perché «la pubblicazione dell’atto sul portale web di Roma Capitale, in cui vengono riportati i dati sensibili di una bambina, costituisce una grave violazione della privacy e della tutela dei minorenni».

Il documento probabilmente è finito sull’albo online del Comune perché la mamma, di origine africana, è irreperibile. Ma sul web compare anche il nome della bambina, che di certo non ha nessuna colpa.

Sulo sito internet del Campidoglio, anche "l'invito al pagamento" con cui l'Ufficio recupero Crediti del Municipio VIII ha aperto un procedimento perchè "a tutt'oggi non risultano ancora versate le quote dovute per il servizio di refezione scolastica dell'anno scolastico 2015/2016": nove bollettini da 80 euro. Anche in questo documento compariva il nome della minore. Le pagine adesso non sono più raggiungibili.

Ma la sindaca Raggi non vuol sentire parlare di «analogie con quanto accade in altri Comuni (il caso Lodi e le mense precluse ai figli di immigrati che non avessero prodotti documenti attestanti lo stato patrimoniale). Paragoni «fuori luogo» – ha sostenuto – «La decisione del Municipio VIII di pubblicare l’atto è inqualificabile e inaccettabile. La nostra azione politica si basa sul contrasto a ogni forma di razzismo e discriminazione. Allo stesso tempo la privacy dei minorenni deve essere sempre garantita. Continueremo a lavorare con forza per i diritti e per l’inclusione. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia traccia costantemente le direttrici lungo cui ci muoviamo».

 

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