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Roma, disarticolato gruppo criminale. 9 misure cautelari per furti

Le indagini hanno consentito in breve tempo di individuare i componenti della banda.

A conclusione di una complessa attività d’indagine denominata “Irriducibili”, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 9 persone, 8 italiane e 1 tunisina per i reati di furti in abitazione in concorso e furti aggravati: 2 in carcere, 6 all’obbligo di dimora nel Comune di residenza, contestuale obbligo di presentazione in caserma e di permanenza in abitazione in orari notturni, 1 all’obbligo di firma quotidiano.

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma che ha accolto le richieste avanzate dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti. Le indagini, sviluppate inizialmente con servizi tradizionali di pedinamento e osservazione, hanno consentito in breve tempo di individuare i componenti della banda.

I successivi sviluppi investigativi, resi possibili grazie anche alle attività tecniche di intercettazione telefonica e ambientale, nonché dai tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolti, hanno consentito di disarticolare l’odierno gruppo criminale, che operava in diverse specialità criminali: furti in abitazione, furti in gioiellerie ed esercizi commerciali con la tecnica “del buco”, utilizzando anche sofisticate apparecchiature quali potentissimi jammer a 12 frequenze in grado di disabilitare nel raggio di decine di metri, non solo gli apparati telefonici e radio, ma anche le frequenze delle telecamere di sorveglianza; furti di denaro contante dagli sportelli bancomat. Questi erano posizionati nei centri commerciali, e quindi lontani dalle filiali, ai quali i sodali accedevano indisturbati sostituendo, per brevi periodi che intercorrevano tra il giorno di ricarica del denaro all’interno della cassa continua al giorno del “colpo”, la serratura d’ingresso all’area self dello stesso ATM. Una volta sostituita la serratura, i malviventi travestiti da metronotte con tanto di tessera di riconoscimento e divisa, si introducevano all’interno e sempre in contatto con i complici all’esterno che controllavano l’eventuale arrivo di forze dell’ordine, riproducevano manualmente e perfettamente, la chiave d’apertura della cassa continua. Quest’ultima, associata alla combinazione a tempo ricavata mediante l’utilizzo di sviluppatore di algoritmo, faceva si che la cassaforte si aprisse potendo rubare il denaro contenuto all’interno.

Riguardo ai furti in abitazione, emblematico risulta essere il furto consumato presso l’abitazione di un pensionato che custodiva alla vecchia maniera “sotto il materasso”, ben 220 mila, corrispondenti ai risparmi di una vita e che ingenuamente aveva confessato di avere a casa a un uomo poi risultato di fatto essere basista e complice della banda.

Nel corso delle indagini sono stati conseguiti i seguenti risultati operativi tra Roma, Pescara e Forlimpopoli (FC): 14 persome arretate in flagranza di reato; 1 persona deferita in stato di libertà per possesso di arnesi da scasso; recupero di refurtiva in gioielli, monili e denaro contante per un valore di 250.000 euro circa; sequestro di 2 sofisticati apparecchi Jammer utilizzati, chiavi alterate e grimaldelli, fiamma ossidrica, arnesi da scasso e di un laboratorio utilizzato per la fabbricazione ad hoc degli arnesi da utilizzare nella commissione dei furti; riscostruire la commissione di almeno 4 furti di denaro contante per circa 150.000,00 Euro in danno di sportelli ATM Bancomat posizionati tra le Province dell’Aquila, Grosseto e Viterbo e perpetrati tra il 2010 ed il 2014.

Durante le indagini, sono stati individuati tutti gli obiettivi del sodalizio criminale e in particolare sono stati acclarati gravi indizi di reità in ordine alla consumazione o tentativo di furto in danno di 15 obiettivi, individuando anche la base logistica e laboratori per la fabbricazione di chiavi alterate ed attrezzatura idonea alla commissione dei reati.

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