Roma, crollo della Torre dei Conti: indagini su ponteggi, progetto e gestione dei lavori di restauro
L’obiettivo dell’indagine è ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e verificare se vi siano state negligenze, errori di progettazione o anomalie nei controlli di sicurezza

La Torre dei Conti
La Torre dei Conti, uno dei monumenti più rappresentativi del centro storico di Roma, è oggi al centro di un’inchiesta complessa che coinvolge la Procura della Capitale.
Il crollo parziale della struttura, avvenuto nei giorni scorsi, ha sollevato interrogativi sulle modalità dei lavori di restauro in corso e sulle responsabilità tecniche e amministrative che potrebbero aver influito sull’incidente.
Crollo Torre dei Conti Roma
L’obiettivo dell’indagine è ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e verificare se vi siano state negligenze, errori di progettazione o anomalie nei controlli di sicurezza.
La Torre dei Conti, costruita nel XIII secolo e situata a pochi passi dal Foro di Traiano, è considerata un elemento architettonico di pregio assoluto e un simbolo della storia urbana di Roma. Per questo motivo, la Procura ha disposto accertamenti approfonditi su ogni fase del cantiere, dal montaggio dei ponteggi fino all’approvazione del progetto esecutivo.
Ponteggi e sicurezza dei cantieri
Il primo fronte di indagine riguarda le impalcature utilizzate durante i lavori di restauro. Gli investigatori stanno analizzando la conformità dei ponteggi alle norme di sicurezza previste e la corretta esecuzione del montaggio.
Si tratta di un aspetto tecnico ma centrale: la stabilità della struttura di supporto è fondamentale, soprattutto in interventi che coinvolgono edifici antichi e soggetti a fragilità statiche.
Le verifiche, condotte anche con il supporto di tecnici specializzati in edilizia monumentale, dovranno accertare se i materiali, le modalità di fissaggio e la distribuzione dei carichi fossero adeguati al contesto della Torre dei Conti.
Eventuali difformità o negligenze nella predisposizione delle impalcature potrebbero costituire un fattore determinante nel cedimento che ha colpito la struttura.
Crollo Torre Conti: restauro e fragilità dell’edificio storico
Un secondo capitolo dell’inchiesta riguarda la progettazione del restauro.
Gli inquirenti stanno valutando se il piano originario abbia tenuto conto di tutte le criticità strutturali note della torre, che già da tempo presentava segni di degrado dovuti all’età e agli agenti atmosferici.
Gli esperti nominati dalla Procura stanno analizzando documenti tecnici, relazioni statiche e autorizzazioni per verificare se vi siano state omissioni, errori di calcolo o sottovalutazioni di rischio nella fase di pianificazione.
La domanda al centro delle indagini è se il progetto di restauro sia stato realmente in grado di garantire la sicurezza del monumento durante i lavori, oppure se alcuni interventi abbiano indebolito ulteriormente le parti già compromesse.
Ogni dettaglio, dalle analisi geotecniche ai materiali utilizzati, viene ora riesaminato nel tentativo di capire se il crollo fosse evitabile.
Le procedure amministrative
Parallelamente agli aspetti tecnici, la Procura sta verificando le procedure amministrative legate all’appalto.
Si indagano i tempi di approvazione, le modalità di affidamento dei lavori e la gestione delle autorizzazioni necessarie per operare su un bene vincolato di interesse storico nazionale.
Gli inquirenti vogliono capire se vi siano stati ritardi, carenze di vigilanza o irregolarità burocratiche che possano aver influito sulla conduzione del cantiere.
Ogni fase del processo – dalla progettazione alla direzione dei lavori – è oggetto di analisi, per accertare eventuali responsabilità sia da parte delle imprese esecutrici sia delle strutture di controllo pubbliche coinvolte.
Le istituzioni e il Ministero della Cultura
Il crollo della Torre dei Conti ha suscitato ampia preoccupazione tra le istituzioni.
Il Comune di Roma ha espresso “profondo rammarico” per l’accaduto e ha assicurato la massima collaborazione con la magistratura.
L’obiettivo dell’amministrazione capitolina è favorire un accertamento rapido e trasparente, ribadendo la necessità di garantire la sicurezza dei cantieri che riguardano il patrimonio storico della città.
Anche il Ministero della Cultura ha annunciato la volontà di rafforzare il monitoraggio sui cantieri che interessano beni tutelati, sottolineando che la tutela del patrimonio non può prescindere da controlli rigorosi.
È allo studio una revisione delle linee guida per gli interventi di restauro su edifici storici ad alto rischio strutturale.
Reazioni dei cittadini romani
Il crollo ha provocato una forte impressione anche tra i residenti e i visitatori del centro di Roma, che considerano la Torre dei Conti parte integrante dell’identità della città.
L’area, frequentata ogni giorno da turisti, studenti e lavoratori, è stata transennata e posta sotto sequestro, in attesa delle verifiche di stabilità residue e delle indagini tecniche.
Molti cittadini hanno espresso preoccupazione per lo stato di conservazione dei monumenti storici romani, chiedendo maggiore attenzione alla manutenzione e ai controlli.
La Torre dei Conti, per la sua posizione e la sua storia, rappresenta più di un semplice edificio: è un segno tangibile della continuità storica di Roma, che ora attende risposte chiare sulle cause del cedimento.
Prossime fasi dell’inchiesta
Gli inquirenti continueranno nei prossimi giorni a raccogliere testimonianze, documenti tecnici e relazioni di cantiere, oltre a disporre nuove perizie strutturali.
Solo al termine delle verifiche sarà possibile individuare eventuali responsabilità penali o amministrative.
L’indagine, che si preannuncia articolata, punta a chiarire se il crollo sia stato il frutto di una concatenazione di fattori o di precise negligenze nella gestione del restauro.
Nel frattempo, l’area rimane sotto controllo e la città attende di conoscere quali passi saranno compiuti per restituire alla Torre dei Conti la stabilità e la dignità che le spettano.
