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Roma, Best House: nomadi in condizioni di degrado

Il Comune di Roma ha reciso ogni rapporto con la cooperativa che gestiva il centro di accoglienza di via Visso, sulla Tiburtina

Best House di nome, ma non di fatto. Al centro di accoglienza Best House i nomadi erano tutti stipati in un edificio, un ex deposito merci (con ogni evidenza, dunque, non adatto a ospitare persone), le cui stanzette erano senza finestre e dunque senza punti luce, i bagni in comune erano malfunzionanti.

Una situazione di degrado lampante, dunque, all’interno del centro, inaugurato nel 2012, che era gestito dalla cooperativa InOpera; da quell’anno, inoltre, sebbene il centro fosse nato con carattere temporaneo, la cooperativa gestisce con affidamenti diretti la struttura. Oggi è stata disposta la conclusione del rapporto, a seguito di interdittiva antimafia, nei confronti della Cooperativa che aveva in gestione il Centro di accoglienza che si trova in via Visso, sulla Tiburtina.

Secondo quanto informa ANSA, dai documenti ottenuti mediante richiesta di accesso agli atti da parte dei Radicali, emerge che il Comune di Roma spenderebbe 750 euro al mese a nomade. Nel 2014 i costi complessivi sono stati di quasi 3 milioni di euro.

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