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Roma 2-1 Genoa: Under toglie le castagne dal fuoco a Eusebio

Di Francesco ospita un Genoa fuori dalla zona “calda” della classifica, e schiera un 4-3-3 con Under, Dzeko e El Shaarawy in attacco

Di Francesco ospita un Genoa fuori dalla zona “calda” della classifica, e schiera un 4-3-3 con Under, Dzeko e El Shaarawy in attacco, e fa riposare Manolas e Nainggolan. Per Ballardini stesso schieramento della partita in casa contro il Crotone ma molti cambi tra gli undici titolari, che vedono Pandev e Lapadula come tandem d'attacco.

La lotta a tre per un posto in Champions obbliga la Roma a fare subito sua la partita, ma stenta a trovare, con le seconde linee e le assenze dei titolari, il solito ritmo che ha contraddistinto i giallorossi in questo ultimo scorcio di campionato. Ma ecco che al 17' la Roma passa in vantaggio con un ottimo inserimento e tocco mancino di Under sul preciso cross di Kolarov, che pesca il turco a pochi passi dalla linea di porta. Ed è 1 a 0.

La Roma mantiene il possesso palla alla ricerca del secondo gol. Al 21' Florenzi raccoglie un rimpallo di Pellegrini sul limite dell'area ma calcia male mandando il pallone ampiamente a lato. Poi è il Genoa che prova ad attaccare, con una serie di azioni che mettono apprensione alla retroguardia della Roma. Al 41' ci prova El Shaarawi con un destro impreciso molto sopra la traversa. Finisce il primo tempo con la Roma che è stata in grado di trasformare in rete una delle poche occasioni. Entrambe le squadre hanno optato per un atteggiamento difensivo, lasciando poco spazio per le ripartenze avversarie.

Si riparte e i giallorossi premono subito sull'acceleratore, schiacciando il Genoa nella sua area. Dopo poco Perin, di pugno, riesce a togliere la palla dalla testa di Dzeko. Ora la Roma spinge di più ed è anche fortunata, perché al 7' raddoppia con Zukanovic che colpisce male di testa il calcio d'angolo di Kolarov dalla destra, mandando il pallone nella propria porta. E sono 2 a 0.

Ora i giallorossi sentono di poter fare strame del Genoa che è abbastanza poca cosa, non ostante le incursioni di Lapadula, l'unico vero pericolo per la difesa romanista. Ed è proprio lui, dopo una palla persa da Gerson in mezzo al campo, che viene lanciato da Pandev e anticipa l'uscita di Alisson con un sinistro dalla distanza che non lascia scampo al portiere.  2 a 1 e la Roma vede qualche piccolo fantasma, per un evidente calo di concentrazione.

Di Francesco  fa entrare Manolas al posto di Gerson e passa con la difesa a tre, sostituisce Under con Schick poco dopo, e poi Strootman con El Shaarawi. Insomma, non si può e non si deve rischiare più nulla. I giallorossi riprendono in mano le redini del gioco ma sono imprecisi e non riescono a segnare il gol della serenità. Si va avanti col Genoa che prova a pareggiare l'incontro, ma trova sempre una difesa che bene o male se la cava, e il solito Alisson. Si arriva così nei minuti di recupero, con qualche apprensione, ma con Florenzi che potrebbe segnare il terzo gol ma pecca di egoismo e calcia in porta, con Dzeko libero davanti alla porta vuota; Perin respinge il pallone e El Yamiq riesce ad anticipare il bosniaco con una palla che sembrava già in rete. Ci si arrabbia dentro e fuori dal campo, e pure sugli spalti. La Roma soffre nel finale ma riesce a conquistare la vittoria contro un Genoa che ha trovato la forza di reagire solo dopo il gol del raddoppio causato da un autogol di Zukanovic.

Meglio così perché Lazio e Inter, le dirette concorrenti in Europa, hanno vinto le loro sfide. Da rimarcare l'ingresso dello sfortunato Pepito Rossi per il Genoa, applaudito da tutto lo stadio.

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