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Rischio idrogeologico, il lato oscuro dello stadio della AS Roma

Non si può costruire se prima non si mette in sicurezza l’ansa del Tevere e non si risolve il problema del depuratore

La costruzione del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle procede tra entusiasmo ed incertezze. Il comune denominatore che appartiene ad entrambe le posizioni è comunque uno: questo stadio serve a Roma. Sì, ma come? A chi? A quali condizioni?

Già l’ex assessore all’Urbanistica di Roma e deputato PD, Roberto Morassut, aveva passato in rassegna alcune criticità inerenti al progetto – scarsa chiarezza della legge sugli stadi in riferimento alla dicitura ‘pubblico interesse’, tutela del territorio, cubature sproporzionate e ingiustificate. Alle sue osservazioni, si aggiungono quelle dell’ex presidente del Municipio IX Pasquale Calzetta, che Romait ha incontrato ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, in svolgimento in questi giorni presso l’Isola Tiberina.

“Noi, a suo tempo, avevamo dato un parere di massima favorevole ad un progetto che, però, non era ancora definito. E avevamo fatto delle osservazioni” – spiega Calzetta, riferendo di alcune criticità di quel quadrante del Torrino che non possono essere trascurate.

Prima fra tutte: “Sistemazione e risoluzione dei problemi del depuratore ACEA che interessa almeno 40mila persone del Torrino. Il depuratore – spiega Calzetta – non funziona bene, e quindi si creano dei miasmi che preoccupano e danno fastidio a quel quadrante del territorio” – come Romait aveva già spiegato in questo articolo. C’è poi la questione dell’ansa del Tevere, che in quel punto è  “a rischio esondazioni – osserva ancora Calzetta – Questo vuol dire che quell’area da una parte va protetta, dall’altra va bonificata e messa in sicurezza”. Infine, ma non per questo meno importante, il tema delle infrastrutture e della mobilità, ovvero “capire come far arrivare un numero elevato di persone in quell’area”.

Quanta attenzione è stata data a questi temi? Secondo l’ex minisindaco Calzetta, l’impressione è quella che “si stia parlando molto delle questioni che riguardano le infrastrutture, e poco del depuratore”. Da esponente di Forza Italia promette: “Sia a livello municipale che a livello comunale terremo alta l’attenzione su tutte le criticità, cercando di rispondere alle esigenze del territorio ma anche cercando di portare a casa la realizzazione di un progetto che, comunque, a questa città serve”.

Ma perché la costruzione di 3 grattacieli nelle adiacenze dello stadio“Qui entra in gioco un ragionamento sui mezzi – osserva Calzetta – Sembra evidente che questo stadio si realizzi e si sostenga con un’operazione di compensazione urbanistica. Ciò non toglie però che le carte vadano studiate bene e che sicuramente una riduzione delle cubature è possibile”.

JAMES PALLOTTA: "COSTRUIREMO ADDIRITTURA UN PARCO". Meno critico e più entusiasmato appare il presidente della società giallorossa James Pallota, intervistato dall’edizione inglese di goal.com. “Abbiamo investito centinaia di milioni sull'infrastruttura, sulla viabilità della zona interessata, su un grande ponte pedonale e sulla stazione della metropolitana. L'ex area ippodromo è già stata utilizzata per lo sport ma ora, grazie anche a nuove collaborazioni che stiamo cercando di chiudere, diventerà uno dei luoghi di intrattenimento più importanti d'Europa” – dichiara Pallotta. E poi rivela: “Stiamo lavorando su un parco da 50 ettari che fiancheggia il Tevere”.

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