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Questo Luneur non s’ha da fare

Un nuovo ostacolo sul fronte della riapertura

Nessuna buona notizia sulla riapertura del LunEur.
Stando alle dichiarazioni dell’ottobre scorso di Pierluigi Borghini, Presidente di Eur Spa, sembrava che la riqualificazione del parco potesse essere completata in meno di un anno. Ma gli esiti non sono stati quelli sperati.

I motivi che hanno bloccato l’avvio dei lavori sono diversi.
Da una parte le vicende giudiziarie in cui sono stati coinvolti personaggi di Eur Spa; dall'altra, sia l’occupazione illegittima dei sub conduttori, sia il ricorso al Tribunale Civile di Roma da parte della società LunEur Park, vincitrice del bando per i lavori di ripristino (tra cui la bonifica dell’intera area) per incongruenza tra costi previsti nella documentazione di gara e costi effettivi.

Borghini ci tiene a precisare che l’allegato B, contenente l’importo stimato per i lavori, rimetteva testualmente alla società aggiudicatrice la cura delle spese previste, pari a 800 mila euro.
La società, riferisce Borghini, solo in un secondo momento, a gara già terminata, ha comunicato la necessità di rivedere i costi dei lavori, che da 800 mila euro sono passati a circa 15 milioni di euro.

Secondo LunEur Park, questi 15 milioni non contano le attrazioni del parco giochi, ma solo l’insieme delle operazioni necessarie ad adeguare la struttura alle norme di legge.
Per Eur Spa, invece, la cifra è del tutto inadeguata, e Borghini rimane convinto che gli 800 mila euro, previsti nella documentazione preliminare alla selezione delle società aggiudicatrici, sono più che sufficienti.

Per ora, si attende la sentenza del Tribunale di Roma che, si spera, giunga entro, e non oltre, 3 o 4 mesi.

Sulla questione si mostrano dubbiosi non solo i cittadini, che sono legati al LunEur da un rapporto affettivo, ma anche quanti, in seguito alla chiusura del luna park, si sono ritrovati senza lavoro, e perfino i rappresentanti della politica locale.

Nel 2008 il LunEur è stato consegnato a Cinecittà Entertainment da Eur Spa nelle condizioni in cui si trova tuttora, ma nessuna obiezione fu sollevata.
Perché solo cinque anni dopo si è sentita la necessità di rivedere i bandi di gara e i costi dei lavori da effettuare?
Cosa – e chi – c'è dietro tutto?

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