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Preside vieta benedizione in classe: “La scuola è laica”. Parroco resta fuori

Laicità e inclusione dietro la scelta del preside nel modenese di vietare al parroco la benedizione di Pasqua nelle aule della scuola

Crocifisso a scuola

Il dirigente di una scuola del modenese nega al parroco di entrare a scuola per effettuare la benedizione delle aule solitamente effettuata per la Pasqua. Alla base del diniego il fatto che la scuola è laica.

Già, la scuola è laica; sembra una frase scontata eppure non lo è, non lo era ai tempi in cui le minoranze etniche o religiose erano un fatto raro nelle classi tutte o quasi formate da ragazzi di religione Cattolica, non lo è oggi in questa società sempre più multietnica e multiculturale.

Lo Stato, con la scuola e tutte le sue strutture pubbliche, non è legato alla religione ma è innegabile che avere nel cuore della nostra Italia lo Stato Vaticano e il Papa rendono l’assunto: “L’Italia è uno stato Laico” molto difficile da digerire.

Ecco allora che fa notizia la decisione di un dirigente scolastico nel modenese che nei giorni scorsi ha negato l’autorizzazione al Parroco di zona di entrare a scuola per la benedizione pasquale.

Tiziano Mantovani, questo il nome del dirigente della scuola di Massa Finalese, spiega la sua decisione al Resto del Carlino:La benedizione è un atto di culto e gli atti di culto non si fanno a scuola. La scuola è laica. Un compromesso – aggiunge Mantovani – lo abbiamo trovato perché ho concesso lo stesso di fare la benedizione, ma non nelle aule, bensì davanti alla scuola”.

Il dirigente, all’obiezione che negli anni precedenti era sempre stata concessa l’autorizzazione ribatte: “Averlo concesso in passato – aggiunge Mantovani – di sicuro non è stata una scelta inclusiva. Non entro nel merito – conclude -, però non è una cosa da fare a scuola anche se la maggioranza è cattolica”.

Preside vieta benedizione a scuola, il parroco: “siamo sempre andati”

Dopo le innumerevoli battaglie sul crocefisso in classe, che hanno nel tempo infiammato gli animi dei genitori più del fatto che spesso nei bagni della scuola manca la carta igienica, ora sicuramente la battaglia per la benedizione delle aule si prevede smuova non poche critiche alla dirigenza scolastica.

A scuola il tema dell’inclusività è delicato e fondamentale. Essere inclusivi è alla base di molte delle regole da condividere per tutti gli studenti, mettere simboli religiosi cattolici è un atto che esclude una parte di coloro che non appartengono alla fede cattolica. Risolvere il problema inserendo tutti i simboli religiosi potrebbe essere esclusivo nei confronti degli atei, che pure esistono.

Togliere tutti i simboli sembra dunque essere la scelta più inclusiva, questo sempre partendo dal presupposto che la scuola pubblica debba essere laica.

Don Carlo, parroco a Massa dal 2015, racconta semplicemente di essersi recato dal dirigente per chiedere l’autorizzazione alla consueta benedizione di Pasqua ma di essersi visto negare l’ok: “Siamo sempre andati nelle scuole per la benedizione delle classi senza alcun problema. Quest’anno, invece, quando ho chiesto il permesso, il dirigente si è opposto”.

Il parroco, in accordo con l’insegnante di religione, effettuerà un momento di raccoglimento e preghiera fuori dalla scuola, anche se egli stesso non sa dire se sia possibile sostituire questo con la benedizione delle aule.