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Per la raccolta differenziata, occorre “fare come in Svezia”

La richiesta del CdQ Torrino-Mezzocammino: idee innovative per un ambiente più sano e un portafogli più pieno

"Fare come in Svezia". Un motto interessante, quando si tratta di riciclata. E così, gli abitanti del Torrino-Mezzocammino, rappresentanti dal loro CdQ, a fronte dei numerosi problemi che la conversione del metodo di raccolta rifiuti sta comportando, chiedono a gran voce che anche nei loro quartieri vengano installate le cosiddette "reverse vending machine", una realtà già presente in molti paesi scandinavi.

Qual è la novità? Quale l'innovamento? Semplice: fare la differenziata renderà meno leggero il nostro portafoglio, il tutto seguendo due principi cardine. Il prima consiste nella capacità di questi cassonetti di emettere scontrini-buoni proporzionali alla spazzatura gettata via, di cui il cittadino potrà usufruire negli esercizi commerciali del quartiere aderenti al progetto ambientale in questione, avendo così uno sconto sugli acquisti; il secondo, invece, è l'intrinseca necessità di non mischiare i rifiuti, giacché i cassonetti, per l'appunto definiti "intelligenti", riconoscono la composizione del materiale, ed in mancanza del presupposto differenziato non emettono buoni. In tal modo, spronando la cittadinanza a dividere bene i rifiuti, si potranno (potenzialmente) ridurre le multe AMA ai condomini che non rispettano le normative sulla differenziata.

La proposta, come ricordato poc'anzi avanzata dal CdQ, è stata "accolta" con interesse da parte dell'istituzione municipale, che nella figura dell'assessore all'Ambiente e vicepresidente del IX Municipio Alessio Stazi ha replicato: "Sulle reverse vending machines, come vi ho raccontato è un tema che è stato rilanciato dal sottoscritto. Penso possa essere una cosa molto opportuna per il quartiere – ha osservato il vicepresidente del Municipio, che ha poi concluso – Bene, se c'è ampia condivisone, lavoriamoci”.

Questa innovazione sarebbe un bel passo in avanti per tutto il quartiere, anche perché, oltre alle questioni inerenti alla raccolta dei rifiuti "porta a porta", inizia a sussistere – in tutto il Municipio – un discreto problema di impatto ambientale. La rimozione di molti dei cassonetti della spazzatura "pubblici", e cioè in mezzo alla strada, in favore di quelli ridotti e personali per ogni palazzina, ha lasciato fuori dai giochi (sospettiamo per ragioni di inquinamento acustico) le campane del vetro, che si trovano ancora sulle strade. A prima vista sembra una cosa da nulla, ma scendendo più nel dettaglio ci rendiamo conto che tale scelta ha comportato, comporta e comporterà seri problemi. Infatti, alcuni tra i nostri concittadini più cafoni e maleducati, ritrovandosi in mezzo alla strada con panini, cartacce e spazzatura varia, preferiscono giocare al lancio dei rifiuti vicino alle campane del vetro anziché fare lo sforzo di tornare a casa e gettare i materiali negli appositi contenitori. Il filo logico che questi galantuomini seguono è che, prima o poi, qualcuno verrà a ritirare tutto quel vetro delle campane, e vedendo le cloache che vi sono attorno qualcosa, per forza, dovranno fare.

In tal merito, oltre alla questione dei cassonetti intelligenti, sarebbe interessante poter piazzare (come molte città già fanno, tra cui Salerno) delle telecamere in cima ai lampioni della luce e monitorare i centri di raccolta per il vetro del municipio, cosicché, al presentarsi del buzzurro che lancia la spazzatura vicino alla campana del vetro, la Polizia Municipale possa a sua volta lanciare una multa al suddetto troglodita, che come tale ha un grosso punto debole: il portafoglio. Colpendolo lì lo feriremo nel profondo, forse facendogli addirittura capire che il rispetto degli altri viene prima della comodità di trasformare le nostre strade in discariche a cielo aperto.

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