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Pandemia e riapertura in corso, come si procede? Ecco le attività che ripartono

Non siamo ancora nella cosiddetta Fase 2, ma si fanno prove di “normalità” con distanziamento sociale e mascherine

Si comincia con librerie, cartolerie, negozi di vestitit per neonati e bambini. Queste le attività che aprono una sorta di limbo tra la Fase 1 e la Fase 2 del lockdown, cioè della chiusura totale. Ripartono le attività forestali, l’industria del legno, la produzione di computer. 

Ma il distanziamento sociale resta d’obbligo, in quanto unica difesa che siamo certi di avere contro il contagio sul quale ci sono ancora dubbi di ogni sorta. La serrata viene in sostanza ancora prolungata fino al 3 maggio, con divieto di aggregazione e assembramento. 

Ma non per tutte le regioni valgono questi spiragli di riapertura: in Lombardia l’ordinanza vieta la riapertura di cartolerie e librerie, mentre sono aperti al pubblico i negozi di abbigliamento per l’infanzia. In Campania anche le librerei e cartolerie restano chiuse, e i negozi per i più piccoli apriranno solo due mattine a settimana. Resta lo stop totale in Piemonte. In Toscana si riaprono le librerie ma solo se si indossano le mascherine. Insomma ogni regione fa per se, in base anche al tipo di economia, alla capacità degli ospedali e al numero di contagi e decessi. 

Per quanto riguarda il Lazio, posticipata al 20 aprile la riapertura delle librerie per consentire ai proprietari di mettere in sicurezza i locali. I limiti agli spostamenti non essenziali restano in vigore su tutto il territorio nazionale. 

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