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Nuovi approcci pastorali: cattolici in allarme

“No alla comunione sacramentale ai cattolici divorziati e risposati”

Nei giorni del Sinodo generale del 2015, dedicato alla famiglia e meta di un percorso che dal 2014 vede coinvolte e interpellate tutte le componenti ecclesiali e non solo, sono molte le questioni che spaventano il mondo cattolico. Per questo, oggi, la Madonna di Fatima ha sfilato sotto al porticato di piazza San Pietro, portata a braccia da alcuni fedeli e membri della omonima onlus (Associazione Madonna di Fatima onlus, ndr).

Durante la marcia, “a difesa del matrimonio, della famiglia e dell’Eucarestia”, il gruppo di devoti ha ribadito la sua contrarietà ai nuovi approcci pastorali, discussi dal concilio ecclesiastico in queste ore, che andrebbero ad intaccare alcuni aspetti della legge morale cattolica. 

A spaventare di più i manifestanti, tra le proposte esaminate dall’assemblea sinodale, c’è quella del Cardinale Walter Kasper, in merito ad un nuovo approccio pastorale nei confronti dei cattolici divorziati e risposati che, in buona sostanza, mira a permettere a questi ultimi, dopo un periodo di penitenza, di esser riammessi alla comunione sacramentale.

La proposta di Kasper e dei suoi simpatizzanti, già avanzata in occasione del precedente Sinodo, è nel mirino di molti fedeli perché, dicono, comporta un cambiamento dottrinale, alieno alla disciplina bi-millenaria della Chiesa. “Nemmeno il Papa” – avvisano dalla piazza – “ha l’autorità per operare un cambiamento simile poiché, anch’egli, è vincolato ad insegnare e praticare ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato nei suoi duemila anni di storia”.

Per dirla con le parole di Suor Lucia di Fatima, si tratterebbe di “disorientamento diabolico”.
 

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