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Movimenti diritto all’abitare manifestano in Campidoglio di Roma

I “Movimenti per il diritto all’abitare” hanno manifestato ieri pomeriggio sulla piazza del Campidoglio contro il decreto Minniti/Orlando

I “Movimenti per il diritto all’abitare” hanno manifestato ieri pomeriggio sulla piazza del Campidoglio contro il decreto Minniti / Orlando e l’art. 5 del “Piano casa” di Lupi, che nega la residenza e gli allacci di acqua, luce e gas a chi occupa una casa per necessità. Centinaia di persone hanno occupato la piazza con bandiere e striscioni, mentre gli esponenti più rappresentativi si alternavano al microfono: “Noi non andiamo ad occupare le case per sport, ma perché ne abbiamo bisogno oltre che perché è un nostro diritto; il Comune di Roma non riescie a garantire l’emergenza casa, e la Regione Lazio altrettanto, fanno tutti orecchie da mercante, allora l’occupazione è un sacro diritto, divenuto ormai conclamato, un diritto all’occupazione che a Roma ha 40 anni di storia. La sanatoria la deve garantire il Comune, per questo la Giunta Raggi deve diventare l’interlocutore, il Tavolo per cui si merita, si guadagna e si impone la sanatoria. Ciò significa che dallo stato di occupazione si passi allo stato di sociale affittuario, l’affitto non sarà più come quello commerciale, ma sociale, perché si ha diritto, le case ci sono, non abbiamo occupato case degli altri, stiamo risanando quelle che abbiamo occupato”.

“Siamo qui anche per contestare la svolta securitaria del decreto Minniti/Orlando – prosegue un altro rappresentante dei Movimenti per il diritto all’abitare – che vede la concessione alle prefetture, ai sindaci di un potere eccezionale che prima non avevano, una cooperazione nei dispositivi di sorveglianza e controllo tra enti locali e prefetture tesa a rafforzare il ruolo del sindaco”.

“Il Coordinamento cittadino Lotta per la Casa” si domanda: “Il patto tra sindaci e prefetti a cosa è finalizzato? Forse a rafforzare la polizia locale e la sinergia tra Campidoglio/Governo contro picchetti, blocchi stradali, cortei, occupazioni? Le procedure di sanzione e allontanamento da luoghi definiti della città, la flagranza differita come strumento intimidatorio, le misure di prevenzione verso ipotesi di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’organizzazione e la gestione condivisa delle procedure di sgombero di immobili e alloggi occupati sembrano essere le nuove priorità da garantire”.

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